Antagonisti

Ventimiglia, i no border organizzano tre giorni di “campeggio resistente”

La nota stampa di "Progetto 20k"

Border crossing a ponte san ludovico

Ventimiglia. Non si fermano le proteste degli antagonisti no border nei confronti della condizione nella quale versano i migranti. «Ventimiglia, in quanto città di confine – spiegano quelli del movimento “Progetto 20k” – è ormai da anni luogo simbolo delle politiche promosse dagli Stati membri della Fortezza-Europa, volte ad impedire il movimento delle persone migranti con qualsiasi mezzo repressivo e rendere ostile la loro permanenza».

Continua la nota stampa «La violenza che questa frontiera agisce sui corpi delle persone senza documenti non si materializza solo nell’estrema militarizzazione del confine, ma anche in molteplici pratiche di abbandono perpetrate dalle Istituzioni. Così, persone rese clandestine dal (mal)funzionamento del sistema di ottenimento dei documenti in questo continente, si vedono per di più negato ogni servizio essenziale, e sbarrato ogni spazio di vita e socialità. Lo sanno bene le autorità ventimigliesi, incapaci di leggere la realtà cittadina attraverso lenti diverse da quelle della necropolitica, con le loro pratiche di ghettizzazione ed invisibilizzazione ed i loro sgomberi coatti. Nella totale assenza pianificata di strutture e servizi in grado di umanizzare l’esperienza del transito da Ventimiglia per le persone non bianche, l’unico luogo concesso per il loro “riposo” e la loro aggregazione è uno spiazzo all’aperto di fronte al cimitero nella periferia cittadina».

Aggiungono i no borders «Essendo in contatto quotidiano con la frustrazione e lo smarrimento che queste logiche brutali producono sulle persone oppresse, noi crediamo che l’unica politica responsabile sia quella che dal basso mira all’apertura di spazi condivisi, invece che alla sterile contrapposizione di chi sta male contro chi sta peggio, costruita a tavolino dai piani alti dei palazzi governativi. Vogliamo costruire insieme luoghi in cui conoscersi, contaminarsi, mettersi in discussione ed organizzarsi per costruire un mondo migliore. Per questo che il 15/16/17 luglio proponiamo un campeggio resistente a Ventimiglia, all’interno del quale avverranno discussioni collettive, performance artistiche e momenti di socialità propositiva. A chi voglia vincere la paura alimentata dalle dichiarazioni tendenziose dei politicanti dell’odio, e venire a conoscere un lato della città in cui brilla la luce della solidarietà meticcia, proponiamo inoltre un presidio informativo permanente. Chi comanda a Ventimiglia, vergognosamente scaricando il barile delle conseguenze del preteso blocco della frontiera sui “cugini francesi”, ci accusa di voler creare disagi alla cittadinanza. Lo fa avendo in mente un strategia di dominio vecchia come la politica, che recita “divide et impera”. Noi rispondiamo a braccia aperte, invitando tutte e tutti ad attraversare il campeggio, e costruirvi uno spazio orizzontale in cui nessuno/a è straniero/a e nessuno/a è illegale».

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