Il punto

Coronavirus, Claudio Scajola: «Affidiamoci alla scienza. Riconoscere benefici a chi si vaccina»

L'ex ministro e sindaco di Imperia condivide l'appello al pragmatismo del presidente Toti

claudio scajola

Imperia. «Non possiamo pensare, dopo un anno e mezzo di pandemia, di affrontare l’emergenza sanitaria con gli stessi strumenti dell’inizio Oggi conosciamo molto meglio questo maledetto virus e soprattutto abbiamo un vaccino che ha permesso il crollo della curva dei contagi in tutta Europa e che potrà evitare l’arrivo di una nuova ondata in autunno. Ma per raggiungere questo obiettivo, evitando così ulteriori e difficilmente sostenibili chiusure, è necessario che la campagna vaccinale faccia l’ultimo importante passo». Lo ha scritto, in un lungo post sulla propria pagina Facebook, il sindaco di Imperia ed ex ministro Claudio Scajola, che entra così nel merito della discussione sul green pass reso obbligatorio dal presidente Macron a seguito della recrudescenza dei casi di Covid-19 in Francia.

Un dibattito che tiene banco e vede schierarsi da una parte il governatore ligure Giovanni Toti, che si è detto d’accordo con il presidente francese, in contrasto con esponenti della Lega, come il segretario regionale Edoardo Rixi, che chiede a gran voce che il vaccino resti una scelta e non un obbligo.

«Si è lavorato tanto in questi mesi, anche sul nostro territorio, con la Liguria che ha saputo distinguersi per un’efficace organizzazione – aggiunge Scajola -. Il presidente Toti ha ben ricordato che si è raggiunta una copertura vaccinale del 72% tra gli over 50. È un risultato significativo, al quale dobbiamo dare seguito con un ulteriore impulso, e in questo senso condivido l’appello del presidente al pragmatismo».

«Non amo gli obblighi per natura – continua il sindaco di Imperia – Ma dobbiamo trovare un sistema per cui i vaccinati non siano i “fessi” che si fanno carico di proteggere se stessi e soprattutto gli altri, mentre coloro che decidono di non vaccinarsi passino per i “furbi”. È un sistema che non regge, perché non ci permetterà di raggiungere una copertura adeguata e di chiudere per sempre questa drammatica pagina delle nostre vite.

«All’interno dei limiti sanciti dalla Costituzione – spiega l’ex ministro – E’ possibile pensare a situazioni specifiche per certi settori. Già oggi, per svolgere alcuni lavori, è necessario adempiere a determinati obblighi per la sicurezza. Serve poi riconoscere maggiori benefici normativi a chi completa il percorso vaccinale, soprattutto per i più giovani».

«In questa fase – conclude Scajola – Abbiamo dunque bisogno di buon senso, praticità, ed evitare estremismi in un verso e nell’altro. Respingiamo le tante idiozie che ancora oggi girano sul vaccino, affidiamoci alla scienza e lavoriamo tutti insieme per chiudere per sempre questa bruttissima pagina».

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