La seduta

Consiglio regionale, l’adozione dei Peba da parte delle Amministrazioni comunali e provinciali tra i punti all’ordine del giorno

Affrontati diversi temi

Consiglio regionale

Genova. Nella mattinata odierna si è svolta una seduta del Consiglio regionale. Sono stati affrontati diversi temi:

Toti assente, la minoranza abbandona l’aula
Trattate solo le iniziative presentate dai consiglieri di maggioranza.
Luca Garibaldi (Pd-Articolo Uno) ha lamentato l’assenza del presidente della giunta Giovanni Toti ricordando che la seduta, solitamente convocata il martedì, era stata anticipata a oggi su richiesta dello stesso presidente il quale, però, questa mattina ha comunicato l’impossibilità a partecipare per sopraggiunti impegni istituzionali. «E’ inaccettabile – ha detto Garibaldi – che la persona che ha chiesto questo spostamento non si sia presentata». Garibaldi ha ipotizzato il danno erariale per le spese sostenute per la convocazione del Consiglio e ha annunciato che i consiglieri del suo gruppo avrebbero chiesto alla giunta la risposta scritta alle proprie interrogazioni presentate oggi.

Gianni Pastorino (Linea Condivisa) ha lamentato l’assenza del presidente: «Quello che sta succedendo oggi – ha detto – credo sia una presa in giro per tutto il Consiglio» e ha chiesto di ricevere la risposta scritta a due interrogazioni che aveva presentato rinviando, invece, alla prossima seduta utile un’interpellanza. «Credo che questa mattina – ha aggiunto – non ci sia stata correttezza da parte della Giunta».

Fabio Tosi (Mov5Stelle) ha chiesto di ricevere la risposta scritta alle proprie interrogazioni e ha annunciato un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale. «I consiglieri sono venuti incontro alla giunta per la programmazione di questo Consiglio, eppure – ha detto – è arrivata la comunicazione di un’assenza che non è più giustificabile. Anche noi valuteremo se ci sarà il cosiddetto danno erariale e ci muoveremo presso la Corte dei Conti affinché verifichi».

Enrico Ioculano (Pd-Articolo Uno) ha chiesto di ricevere risposta scritta alle proprie interrogazioni, rinviando alla prossima seduta utile un’interpellanza. Selena Candia (Lista Ferruccio Sansa presidente) ha chiesto di avere la risposta scritta per le proprie interrogazioni e di rimandare quelle dei colleghi del gruppo oggi assenti (Centi e Sansa, ndr) e, inoltre, ha lamentato la scarsa presenza degli assessori durante le precedenti sedute: «Spesso abbiamo problemi con gli assessori – ha detto – che danno la loro disponibilità a partecipare, ma poi si presentano ad orari sempre diversi, rendendo difficile il nostro lavoro».

Sergio Rossetti (Pd-Articolo Uno) ha dichiarato: «Ci sono certamente dei compiti istituzionali, ma non necessariamente l’assessore e il presidente devono partecipare a tutti i compiti istituzionali, in quanto possono anche delegare altri». Rossetti ha chiesto, inoltre, «se la partecipazione ad una conferenza stampa consente di risultare assente dalla seduta del Consiglio e ha proposto ai colleghi di minoranza, in segno di protesta, di abbandonare l’aula».

Angelo Vaccarezza (Cambiamo con Toti Presidente) ha rilevato che in aula questa mattina erano presenti sei assessori e il vicepresidente della giunta Alessandro Piana e, quindi, ha chiesto di trattare le interrogazioni e le interpellanze di competenza degli assessori presenti e anche quelle relative alla sanità per le quali il presidente Toti ha delegato la risposta all’assessore ai rapporti con il Consiglio regionale Marco Scajola «perché, altrimenti, vuol dire che non è il problema quello che sta a cuore alla minoranza, ma solo la polemica». Veronica Russo (FdI) ha rilevato la presenza di numerosi assessori e ha proposto di proseguire con i lavori dell’aula. L’assessore Ilaria Cavo ha ribadito la propria disponibilità a rispondere in aula alle interrogazioni di propria competenza.

Roberto Arboscello (Pd-Articolo Uno) ha contestato il fatto che il presidente della giunta e assessore alla sanità Toti deleghi, in sua assenza, l’assessore Scajola a rispondere alle interrogazioni di sua competenza e ha condiviso la proposta di abbandonare l’aula. Anche Arboscello ha chiesto di avere risposta scritta alle proprie interrogazioni.

Armando Sanna (Pd-Articolo Uno) ha ritirato la risposta scritta che ha presentato e che era stata inserita all’ordine del giorno della seduta di oggi. Il presidente del Consiglio regionale Gianmarco Medusei ha spiegato che la conduzione della seduta avviene nel pieno rispetto del regolamento e che, dunque, la presenza di buona parte degli assessori prevede la trattazione delle interrogazioni di competenza.

Il vicepresidente della giunta Alessandro Piana ha ribadito: «Sono presenti tutti i consiglieri e tutti gli assessori. Il presidente sicuramente avrà dato motivazioni della sua assenza per motivi istituzionali, quindi non vedo perché oggi la minoranza debba abbandonare l’Aula».

L’assessore Marco Scajola, che era delegato a rispondere alle interrogazioni di competenza sanitaria, ha dichiarato: «E’ una cortesia da parte del presidente delegare un rappresentante della Giunta a rispondere in modo da non far trascorrere ulteriore tempo tra un’interrogazione e l’altra e io ho a disposizione tutte le risposte che possono essere date. Quindi direi che i lavori possono proseguire». I consiglieri di minoranza hanno comunque deciso di abbandonare l’aula e sono state trattate solo le iniziative presentate dai consiglieri di maggioranza.

Adozione dei PEBA da parte delle Amministrazioni comunali e provinciali
Veronica Russo (FdI) ha chiesto alla giunta se ha attuato la legge regionale 15 del 1986 sull’abbattimento delle barriere architettoniche, se è stata chiesta la documentazione relativa ai (PEBA) “Piani eliminazione barriere architettoniche” alle Amministrazioni che hanno adottato il Piano, indicando quelle che non lo hanno adottato. Il consigliere ha chiesto, inoltre, se la Regione ha recepito la legge n. 41 del 1986 che impone di nominare un Commissario ad hoc nel caso in cui le Amministrazioni non abbiano adottato i PEBA.

L’assessore all’edilizia Marco Scajola ha riconosciuto che il tema è di rilievo nazionale, soprattutto per i Comuni sotto i 10 mila abitanti: «Abbiamo iniziato una collaborazione con la Consulta delle persone disabili e con i Comuni, perché ci sono Comuni in difficoltà». L’assessore ha ricordato che dal 2015 sono state finanziate più di 500 domande per superare le barriere architettoniche per circa 5 milioni di euro. «Il problema – ha detto – è monitorato costantemente e stiamo lavorando affinché la sperimentazione genovese venga estesa».

Screening HCV in Liguria
Brunello Brunetto (Lega Liguria-Salvini) ha presentato un’interrogazione, sottoscritta dai colleghi del gruppo, in cui ha chiesto alla giunta quali iniziative si stiano mettendo in campo per provvedere allo screening HCV in Liguria. Il consigliere ha ricordato che la Legge n. 8/2020, in via sperimentale per il 2020 e 2021 garantisce uno screening gratuito, destinato ai nati fra 1969 al 1989, ai soggetti che sono seguiti dai servizi pubblici per le tossicodipendenze e ai soggetti detenuti in carcere per prevenire, eliminare ed eradicare il virus dell’epatite C (HCV).

L’assessore Marco Scajola ha risposto su delega del presidente della giunta con delega alla sanità Giovanni Toti spiegando che il decreto Milleproroghe rimandava la definizione di criteri e modalità alle Regioni: «Con l’intesa Stato-Regioni del 17 dicembre 2020 è stato approvato un primo schema di decreto con proroga del termine della sperimentazione al 31 dicembre 2022». L’assessore ha rilevato che la ricerca di nuove infezioni da HCV viene effettuata di “routine” e che la Regione ha definito i criteri per la declinazione regionale dello “screening” e le Asl stanno organizzando e implementando lo “screening” con la calendarizzazione delle attività fino al 31 dicembre 2022.

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