La segnalazione

Ventimiglia, Rivieracqua minaccia di interrompere fornitura a Rsa di Latte. Cozza: «Abbiamo pagato»

La direttrice della residenza sanitaria lancia un monito agli anziani soli: «Controllate prima di pagare nuovamente una fattura magari già saldata»

Ventimiglia. «Voglio lanciare un messaggio ai ventimigliesi più anziani, che magari vivono da soli: se ricevete un sollecito di pagamento da parte di Rivieracqua controllate bene se non avete già pagato la fattura, prima di saldare, magari nuovamente, la bolletta dell’acqua».

A dirlo è Federica Cozza, direttrice della fondazione Rsa Ernesto Chiappori di Latte, a Ventimiglia, che il 23 giugno scorso si è vista recapitare una raccomandata per il pagamento di bollette che, a dire della società che gestisce la rete idrica Rivieracqua, non erano stata pagate. Ma che invece, come dimostrato dalla stessa Cozza tramite la ricevuta del bonifico, erano state saldata lo scorso 3 giugno.

Ma a far “male”, è l’aspetto più delicato della vicenda: ovvero che la società, nel sollecito, si dice pronta a interrompere la fornitura di acqua a una struttura che ospita per lo più anziani non autosufficienti. «Insoluti utenza – preavviso interruzione fornitura», si legge nell’intestazione della raccomandata. «La presente per informare che, dall’esame della posizione contabile in oggetto, risultano tuttora insolute le seguenti bollette (indicato il numero della fattura, ndr). […] Al fine di evitare il programmato distacco dell’utenza, La invitiamo a provvedere al saldo…». Insomma, un vero e proprio aut aut diretto a una struttura che non differisce di molto da un ospedale di comunità.

E non è tutto. A sollecitare l’invio delle fatture, era stata proprio Federica Cozza, insieme con il presidente della fondazione Nico Martinetto. «Mi ero accorta che da marzo non ricevevamo bollette – spiega la direttrice – Così ho chiesto di controllare e, lo scorso 1 giugno, mi è stata inviata una mail con le fatture da pagare, che non avevamo ricevuto per un disservizio della società. Il 3 giugno le ho regolarmente pagate. E ora, dopo venti giorni, è arrivata la raccomandata».

«Un problema che spero non si verifichi nuovamente – conclude Federica Cozza -. Ma il mio pensiero va soprattutto a quei cittadini che magari, spaventati dalla possibilità di vedersi chiudere i rubinetti, pagano una seconda volta la bolletta. E che magari sono proprio quegli anziani che faticano ad arrivare a fine mese con la pensione. Per questo ho voluto rendere pubblico quanto accaduto».

 

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