Politica & affari

Imperia, la procura irrompe sul caso Falbo: consigliere indagato e sotto inchiesta il Cda della Seris

Indagine scaturita da un esposto del consulente legale della Seris Massimo Lovese

falbo collage

Imperia. Raffica di avvisi di garanzia per il caso che ruota intorno al consigliere comunale di “Area ApertaGiuseppe Falbo, titolare della “Clean Star” e vincitore dell’appalto di pulizie della partecipata comunale Seris.

Falbo, difeso dall’avvocato Loredana Modaffari è indagato per turbativa d’asta, mentre tutti i membri del Cda della Seris per abuso d’ufficio: si tratta di Barbara Nani, Paolo Petrucci e Simone Motzo, difesi rispettivamente dai legali Carlo Fossati, Maurizio Temesio e Sandro Lombardi.

L’inchiesta coordinata dal pubblico ministero Luca Scorza Azzarà e condotta dagli uomini della Guardia di Finanza del capoluogo che hanno acquisito i contenuti dei telefoni cellulari degli indagati scaturisce da un esposto dell’avvocato e consulente della Seris Massimo Lovese che già aveva espresso dei dubbi sulla legittimità dell’assegnazione dell’appalto a un consigliere comunale.

La Seris, società interamente del comune capoluogo, detiene, infatti, l’incarico delle pulizie degli edifici pubblici comunali e dei mercati e per tali servizi Palazzo civico versa circa 90 mila euro alla sua partecipata.

Il caso aveva già avuto risvolti politici: nel marzo scorso i consiglieri comunali di minoranza avevano sollevato la questione dell’incompatibilità di Falbo chiedendo la testa del consigliere salvato dal voto della maggioranza che sostiene l’amministrazione guidata da Claudio Scajola, nonostante qualche mal di pancia tra i gruppi.

Il sindaco Scajola nel corso del dibattito, difendendo a spada tratta Giuseppe Falbo, quasi ad “avvisare” le opposizioni di guardare anche in casa propria, aveva esclamato: «Chi è senza peccato scagli la prima pietra».

Falbo che nel 2019 aveva già rinunciato, dopo averlo vinto, all’appalto della Goimperia, a sua volta, in precedenza, aveva puntato il dito su un altro consigliere di maggioranza, Giovanni Montanaro (Imperia Insieme) che sulla base di un parere era rimasto al suo posto dopo aver vinto l’appalto per la manutenzione degli impianti elettrici del Porto turistico indetto dalla Goimperia.

 

 

 

 

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