Il vertice

Emergenza migranti a Ventimiglia, Scullino convocato dal prefetto: «Abbiamo parlato molto, ma ci siamo capiti poco»

Non tornano i numeri: «Mi è stato detto che da una verifica risulta che al massimo in città ci sono cinquanta migranti»

Ventimiglia. «Mi è stato detto che da una verifica risulta che al massimo in città ci sono cinquanta migranti: a me non risulta. Chiamerò il mio comandante della polizia locale e domattina avremo i veri dati». A dichiararlo è il sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino al termine di un lungo incontro con il prefetto di Imperia, Alberto Intini, che stamani lo ha convocato dopo aver ricevuto la lettera, sottoscritta da tutta la maggioranza, con la quale il primo cittadino ha denunciato le difficoltà legate all’emergenza migranti vissute dai ventimigliesi.

E così oggi Scullino ha partecipato, per l’ennesima volta, ad un tavolo che ha visto la presenza del prefetto e dei vertici provinciali delle forze dell’ordine. «Abbiamo parlato molto, ma ci siamo capiti poco – ha detto Scullino – Nel senso che la città di Ventimiglia ha bisogno di un intervento massiccio risolutivo». E invece, nonostante le richieste del sindaco, che auspicava da una parte ronde notturne di forze dell’ordine e mediatori culturali e dall’altra puntava il dito contro il ministero, accusandolo di non riuscire a bloccare i flussi migratori, Scullino è tornato a casa a mani vuote. «Speravo di venire qui e di trovare una soluzione – ha dichiarato – Ma mi hanno solo elencato quelle che sono le normative nazionali, che in un certo modo legano le mani alle forze dell’ordine e anche al prefetto».

«Stiamo attraversando un periodo di forte difficoltà – ha aggiunto Scullino – I migranti continuano ad arrivare e girano per la città. Ci sono una situazione di pericolo, una percezione di insicurezza e situazioni al limite della legalità. La città viene sempre lasciata in stato di abbandono e noi cerchiamo di pulire». E ancora: «Da parte nostra possiamo soltanto preparare ordinanze contingibili e urgenti riguardanti gli alcolici e quant’altro, ma non possiamo dare di questa città un’immagine di decoro e sicurezza».

Un’ordinanza per far rispettare il decoro in realtà ci sarebbe: quella emessa dal precedente sindaco di Ventimiglia, Enrico Ioculano (Pd), che aveva vietato la somministrazione di alimenti per strada. Ordinanza che, è sotto gli occhi di tutti, nessuno rispetta.

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