Dopo il covid

Dolceacqua, riapre il Visionarium di Eugenio Andrighetto fotogallery

La storia del falegname che ama raccontare i suoi viaggi attraverso immagini, profumi, musica e poesia

Dolceacqua. La profonda passione per la fotografia, il cinema e il viaggio spinse, nel 1994, il falegname Eugenio Andrighetto ad aprire il Visionarium di Dolceacqua per far scoprire le bellezze del mondo alle persone che non potevano permettersi di viaggiare. Dopo un anno e mezzo di pandemia, finalmente, da maggio l’attrazione è di nuovo aperta al pubblico.

Visionarium di Dolceacqua

«Ho lavorato come operatore cinematografico al cinema della parrocchia di Dolceacqua e poi al cinema “Cristallo”, nel 1992 decisi di aprire il Visionarium per mostrare le meraviglie della natura e i luoghi più impervi del mondo, in cui sono stato, a tutti coloro che non potevano permettersi di viaggiare. Attraverso le foto che ho scattato e i documentari amatoriali, man mano sempre più professionali, realizzati a livello artigianale, ho cercato di mostrare la bellezza della natura di posti poco conosciuti dall’uomo e, in particolare, difficili da raggiungere» – racconta Eugenio Andrighetto.

Visionarium di Dolceacqua

Dal 1994 il Visionarium Cinema 3D, nel borgo antico in via Doria, è la sola attrazione del genere in Italia a proiettare documentari d’interesse naturalistico in 2D, 3D, 4D e Omnimax (immagine totale), nei quali fotografia, musica e poesia si fondono in un crescendo di meraviglia: «Inizialmente mostrai documentari che ritraevano i nostri luoghi, come “Dolceacqua terra di incantesimi”, poi zone e regioni del mondo affascinanti ma inaccessibili, come Nyragongo situato nella Repubblica Democratica del Congo, la Cordigliera Huayhuash, l’Uganda, il campo base avanzato dal versante cinese del K2, le cattedrali di pietra, il mondo perduto di Irian Jaya, l’Australia. L’obiettivo è di riuscire a dare a tutti la possibilità di ammirare, emozionarsi e immergersi nei luoghi che vengono proiettati sullo schermo grazie anche all’utilizzo di colonne sonore di grande impatto, testi poetici ed effetti speciali, pensati e realizzati appositamente per ogni documentario che viene mostrato. In questo modo tutti hanno la possibilità di sentire l’acqua che scorre, il vento, i profumi, le fragranze, il suono delle campane, partecipando così in prima persona. Quando una persona viene a vedere un documentario può immergersi totalmente nell’esperienza a partire dall’entrata, che viene decorata ogni volta con istallazioni in legno che si riferiscono al luogo che si vedrà, per esempio abbiamo appeso le lanterne per “Una Cina di sorprese” o 4 condor per il Perù e abbiamo costruito una casa sugli alberi in legno per l’Irian Jaya. E’ molto apprezzato, soprattutto dagli stranieri, “Recondite Armonie”, il viaggio tridimensionale alla scoperta degli angoli più selvaggi della Val Nervia, tradotto in varie lingue, a breve uscirà anche in russo». Il Visionarium è stato visitato e ammirato anche dal regista Folco Quilici e, recentemente, da due premi Oscar, Nick Vallelonga e Chazz Palminteri, che hanno visto “Recondite Armonie”.

Visionarium

(Foto da Facebook di Visionarium)

Il signor Eugenio, da autodidatta, ha unito tutte le sue passioni riuscendo a realizzare un luogo incentrato sulla natura e il viaggio, unico nel suo genere: «Il locale è stato recuperato in un edificio che una volta era adibito alle stalle e risalente al ‘500, ha una capienza massima di 50 posti a sedere. Nel 1995 è stato tutto rifatto in legno. Inoltre nel pavimento, un mosaico intagliato nel legno, ho riprodotto fedelmente diverse specie di fiori e sulle scale sono intarsiate nel legno le immagini di sei luoghi che ho visitato, dipinti da Sylvie Maury e Moris De Leyva, auto costruite in legno anche le panche. Si può inoltre visitare la riproduzione fedele del castello di Dolceacqua, formato da 10mila pezzi in legno, che ho realizzato nel 1991, dopo un anno di lavoro, basandomi sulla planimetria originale».

Visionarium di Dolceacqua

Prossimamente si potranno ammirare documentari anche in 4k: «Dal maggio del 2008, grazie all’alta definizione sono iniziate le proiezioni in video 3D, quindi non più immagini fisse ma come in un film, cioè in movimento. Il prossimo obiettivo è proiettare documentari in 4k per rendere migliori, più nitide e reali le immagini, stiamo passando tutte le diapositive che sono già digitalizzate» – annuncia.

Visionarium di Dolceacqua

Ha fatto più di 50 viaggi nella sua vita e ha vissuto in prima persona tante avventure e molti pericoli per poter scattare spettacolari foto e, nonostante l’età, ha in mente di partire nuovamente per visitare altri meravigliosi posti da riproporre poi nel Visionarium: «Ogni volta che viaggio vado in gruppo con guide del posto, sono sempre posti molto difficili da raggiungere e bisogna conoscere bene la zona. Per raggiungere il K2 abbiamo viaggiato tre giorni dal campo base e visto che il capo gruppo si era sentito male, alla fine ci hanno accompagnato i cammellieri che conoscevano il percorso. Nel 2008 ho fatto scatti a posa lunga a pellicola per immortalare il K2 con le stelle dietro. L’ultimo viaggio è stato nel 2020, ma spero di ripartire presto. Finché potrò viaggerò e immortalerò i posti più belli e selvaggi del mondo. Ogni persona ha il diritto di poter vedere le meraviglie del pianeta stando comodamente seduti sulle poltrone del Visionarium».

Viaggi di Eugenio Andrighetto

(Tutti i viaggi di Eugenio Andrighetto)

Eugenio Andrighetto, “Enio” per gli amici, è un artista la cui vena si esprime in vari campi, nel vicolo Cassini del borgo dei Doria, ha infatti dato il via anche al progetto “aforismi di luce” posizionando tanti ombrelli bianchi su cui sono riportati un gran numero di massime: «Ora gli ombrelli si vedono ovunque, ma noi siamo stati i primi a posizionarli – dice – Un’iniziativa realizzata grazie all’associazione culturale “U Bumbaixu”, alla poetessa Rita De Sanctis, che ha scritto le frasi, all’artista Moris De Leyva ed a Fabio Muratore».

Visionarium di Dolceacqua

A causa della pandemia del Covid, il Visionarium è rimasto chiuso per un anno, ma da maggio ha riaperto: «Abbiamo riaperto dal 23 maggio, siamo aperti la domenica dalle 15 alle 18 ma si può prenotare per qualsiasi giorno e ora», conclude Andrighetto.

Visionarium di Dolceacqua
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