Le dichiarazioni

Coronavirus, vaccinare i migranti? Di Diadoro (Asl1): «Non troviamo adesione»

Sulla variante Delta: «Non è presente in provincia di Imperia»

Bordighera. «L’ipotesi di vaccinare i migranti ha un suo razionale, nel senso che estendo la vaccinazione a tutta la popolazione, si dovrebbe diminuire la circolazione virale. Anche i migranti potrebbero essere inseriti nella campagna vaccinale: il problema è l’adesione, nel senso che il migrante avendo paura di essere tracciato o censito, difficilmente si sottopone o accede spontaneamente a un discordo di vaccinazione, le potenzialità comunque ci sono». A dirlo è il dottor Giuseppe Di Diadoro, direttore del Distretto sanitario di Ventimiglia, a margine della rassegna “I Lunedì del Movimento Civico”, che lo ha visto ospite, insieme al direttore sanitario dell’Asl1 Imperiese, dottor Michele Orlando, al Cinema Zeni di Bordighera.

Orlando e Di Diadoro hanno dato la loro disponibilità per presenziare all’incontro, prendendo il posto del direttore generale dell’Asl1 Silvio Falco, che ha dovuto disdire all’ultimo minuto per un impedimento.

«Ovviamente – ha spiegato Di Diadoro – Per tutte quelle situazioni connesse con le richieste di soggiorno, che sono già all’interno di un canale istituzionale si procede alle vaccinazioni di rito e di prassi a quelle previste ed eventualmente anche quelle contro il SarsCov2».

Variante Delta. «Fortunatamente non è presente in provincia di Imperia», ha confermato il medico, rassicurando così gli imperiesi sulla temuta variante: «Stiamo continuando tutti i monitoraggi e i laboratori centrali e regionali si sono attrezzi per la tipizzazione di questa variante e sulla base delle evidenze: attualmente non abbiamo circolazione di questo tipo di variante, ma bisognerà mantenere alte le misure di sorveglianza».

Nel corso dell’incontro, introdotto dalla professoressa Mara Lorenzi, consigliere comunale di Bordighera, il dottor Orlando è poi entrato nel merito di quello che potrebbe essere lo scenario futuro della sanità in provincia di Imperia, che deve fare i conti con l’anzianità della popolazione, ma anche con la carenza di medici specialisti: motivo per cui le liste di attesa continuano ad essere un problema e una fonte di disservizio.

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