Il punto della situazione

Coronavirus, Toti: «Forte discesa del contagio in tutta la Liguria, campagna vaccinale necessita di ulteriore sprone»

«L’incidenza in Liguria è di 7 casi per 100mila abitanti a settimana, la provinciale di Imperia è a 1»

Giovanni Toti

Genova. «Anche ieri abbiamo avuto una forte discesa del contagio in tutto il territorio regionale. L’incidenza in Liguria è di 7 casi per 100mila abitanti a settimana, abbondantemente sotto la soglia che delimita la zona bianca. A livello provinciale il savonese è a 12, lo spezzino a 5, l’imperiese a 1 e la Città metropolitana di Genova a quota 6».

Il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti fa il punto sulla situazione coronavirus nella nostra regione. «Anche il numero delle persone ricoverate in ospedale è significativamente più basso rispetto a quello delle settimane precedenti – aggiunge Toti -, tutto questo nonostante un numero quotidiano di tamponi effettuati che, per livello di capacità di tracciamento, è indicato nei livelli guida ministeriali per situazioni di zona arancione o zona rossa».

«Sul fronte vaccini – prosegue Toti – ieri è stato stabilito uno straordinario record di oltre 20mila vaccini somministrati in un giorno, nonostante le note vicissitudini sull’uso dei vaccini a vettore virale. Oggi ne sono stati somministrati oltre 15mila. Ricordo che per tutti gli over 60 sono a disposizione anche i vaccini Pfizer e Moderna, in ragione di una maggiore timidezza di quella fascia di età a cui era destinato per indirizzo il vaccino AstraZeneca, su cui resta un po’ perplessità dell’opinione pubblica.

Segnaliamo – precisa Toti – un rallentamento di campagna vaccinale. Per la prima volta saremo in grado nelle prossime settimane di vaccinare, sia per dosi che per capacità di somministrazione del sistema sanitario regionale, più persone di quelle che sono prenotate nelle liste. Questo è legato a diverse concause: la confusione comunicativa dei giorni scorsi e il caso tragico di Camilla, la fine della scuola e l’inizio delle ferie, oltre al fatto che le categorie di età più basse si sentano meno esposte alle conseguenze del virus e quindi abbiamo meno fretta di prenotarsi.

A conferma di questo, nelle telefonate effettuate per anticipare la data di prenotazione, la maggior parte delle persone preferisce mantenere la data che aveva fissato. Significa che la fretta di accaparrarsi il vaccino sta via via scemando, anche a causa dei dati del Covid che parlano di un ridotto pericolo immediato.

Voglio però sottolineare – aggiunge – che dovremo poi affrontare la stagione autunnale e i richiami: certamente Regione Liguria arriverà a quel 75% di copertura vaccinale che ci dà una garanzia, ma sarebbe opportuno non mandare a vuoto degli slot vaccinali. Su questo aspetto, nelle prossime settimane, cercheremo di sensibilizzare a livello di comunicazione sanitaria e istituzionale. Voglio rilevare inoltre che, se non verranno modificate in modo significativo le leggi sulla privacy non sarà possibile, ad esempio ai medici di medicina generale e agli operatori sanitari, che pure hanno dato la loro disponibilità, intervenire in modo adeguato. Per esempio, non è possibile trasmettere agli stessi medici di famiglia gli elenchi dei loro pazienti che non si sono vaccinati, su cui potrebbero intervenire in modo persuasivo spiegando i benefici del vaccino, perché è esplicitamente vietato dal garante della privacy. Se vogliamo incidere davvero su campagna vaccinale che sta andando bene, ma che ora ha bisogno di essere ulteriormente spronata, abbiamo bisogno di togliere questi vincoli».

Filippo Ansaldi, sub commissario Alisa: «Il quadro epidemiologico è ormai caratterizzato da una incidenza decisamente molto bassa che si attesta intorno a 1 caso ogni 100.000 abitanti al giorno. Abbiamo raggiunto, insieme a Sardegna e Molise, la cosiddetta zona verde europea, con meno di 20 casi ogni 100.000 abitanti a livello regionale e un tasso di positività pari a 1,4%. Il report ministeriale mostra dati ottimali con indicatori da area bianca e un RT intorno a 0.6. Grazie alla campagna di vaccinazione sono diminuiti gli ospedalizzati che rispetto al picco della seconda ondata registrano una diminuzione del 93%, con una diminuzione dell’età media di 8 anni, calano anche le infezioni con una diminuzione dei positivi del 96%, in questo caso l’età media è diminuita di 11 anni. Nella nostra regione, coloro che hanno manifestato la volontà di vaccinarsi, in molti casi, hanno una proporzione molto elevata, è ottimale, ad esempio, per ospiti Rsa, over 80 e ultravulnerabilli, più bassa nella fascia tra i 70 e i 60 anni»

Barbara Rebesco, responsabile politiche del farmaco Alisa: «Continua l’ottima performance della Liguria nel rapporto tra vaccini somministrati e consegnati, siamo infatti, tra le quattro regioni più performanti con una media del 92%. Si è ridotto l’utilizzo dei vaccini Johnson e AstraZeneca e si registra un aumento dell’impiego dei prodotti mRNA. Per quanto riguarda il numero di somministrazioni ogni 100.000 abitanti e in rapporto alla popolazione complessiva, siamo al primo posto tra le regioni italiane. Le dosi consegnate e previste mostrano un trend in crescita in termini di disponibilità».

Angelo Gratarola, responsabile Diar Emergenza-Urgenza e direttore Unità Operativa Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova: «Si chiude una settimana con gli ospedali praticamente vuoti da pazienti Covid. Sono poche le unità rimaste in tutta la Regione e le terapie intensive contano numeri molto piccoli di pazienti ormai negativizzati. I Pronto Soccorso non vedono più circolare Covid ormai da settimane, ma lavorano in maniera abbastanza grande per patologie differenti. Segnalo tuttavia che: negli ultimi 10 giorni i Pronto Soccorso di tutta la Regione, e in particolare quelli della città, hanno avuto parecchi passaggi significativi. Dal 5 al 16 giugno sono passati solo a San Martino 280 pazienti con una patologia legata alla paura da complicanze vaccinali, anche se nessuno di questi casi è poi risultato avere una situazione compatibile con qualche complicanza vaccinale. Ricordo infatti che le complicanze gravi di queste campagne massicce di tipo vaccinale restano eventi estremamente rari».

Matteo Bassetti, coordinatore Diar Malattie Infettive e direttore Clinica Malattie Infettive Ospedale Policlinico San Martino di Genova: «Si è chiusa una settimana fondamentalmente senza ingressi in Malattie Infettive. Il San Martino, questa settimana, torna praticamente Covid free, con il Pronto Soccorso che si è svuotato di tutti i pazienti Covid ricoverati, assorbiti nel reparto di Malattie Infettive, dove, in questo momento, ci sono due pazienti: uno debolmente positivo, che si appresta ad essere dimesso nelle prossime ore, e un paziente di 81 anni non vaccinato. E per questo ribadisco l’importanza della vaccinazione. Concludo affermando che: il reparto, in questo momento, non è Covid free, ma credo che per l’operazione “San Martino Covid free” si tratti ormai di pochi giorni».

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