"lode a dio"

Con la benedizione del vescovo Suetta inaugurato il nuovo organo della concattedrale di San Siro

Le note del maestro Vernet e la voce del soprano Gabriella Costa hanno dato lustro alla cerimomia

Sanremo. E’ stato inaugurato questa sera con la benedizione del vescovo Antonio Suetta, seguita dal concerto sulle note dei maestri Andre Bernard e Olivier Vernet di Monaco, dalla voce del soprano Gabriella Costa, il nuovo organo della concattedrale di San Siro. Presenti, per l’occasione, numerosi fedeli e le autorità civili e militari, tra cui il sindaco Alberto Biancheri, l’assessore regionale Gianni Berrino e l’assessore al Turismo del Comune Giuseppe Faraldi. Così come l’ex vescovo Alberto Maria Careggio.

Nel suo discorso inaugurale, il vescovo Suetta ha voluto replicare alle critiche mosse nei mesi scorsi sui costi dell’intervento, definiti da taluni uno spreco a discapito dei poveri. Lo ha fatto citando il vangelo, in particolare l’episodio della donna che versò sui piedi di Cristo un costoso olio profumato, ricevendo i rimproveri dei presenti alla scena, compreso Giuda. In quell’occasione, tramandata dagli apostoli, Gesù difese le buone intenzioni della donna, comandando di tramandarne l’esempio.

Il nuovo grande organo della basilica di San Siro è opera dell’organaro bergamasco Pietro Corna in Leffe, che per la sua realizzazione ha utilizzato integralmente anche il materiale fonico proveniente da uno strumento dismesso (un organo Anton Feith e che si trovava nella chiesa di San Dionisio a Elsen, in Germania) donato dall’ex parroco emerito Alvise Lanteri in memoria della mamma Anna Maria.

Il progetto architettonico della monumentale cassa lignea dello strumento (realizzata dalla ditta Standgreen in Chiuduno) e della struttura portante in ferro (realizzata da Officine dei Metalli di Pietro Manzi in Frossasco) è opera dell’architetto Michele Palazzotto, direttore dell’Ufficio Tecnico della diocesi. L’intero progetto è stato coordinato dal diacono Sueli Fornoni, responsabile dell’Istituto di Musica Sacra “Can. G. Gogioso” e del Servizio per la Musica Sacra diocesano. L’importante opera ha potuto trovare il suo compimento grazie al lascito testamentario disposto dal sacerdote diocesano defunto Giovanni Battista Vento e da alcuni benefattori privati.

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