Ventimiglia. «Non l’ho fatto per il colore della pelle». Ad escludere che l’aggressione nei confronti del giovane migrante guineano avvenuta domenica pomeriggio nel centro di Ventimiglia abbia uno sfondo razziale è Francesco Cipri, 39 anni: uno dei tre ventimigliesi denunciati dalla polizia per lesioni aggravate.
Stando a quanto raccontato da Cipri, il migrante, già noto in città per alcuni comportamenti molesti e colpito da provvedimento di espulsione, gli avrebbe messo le mani addosso, arrivando a sferrargli un pugno, per derubarlo del cellulare mentre si trovava all’interno del Carrefour di via Roma per fare la spesa. Erano circa le 2 del pomeriggio. A quel punto l’italiano ha iniziato a inseguire il guineano.
A lui si sono aggiunti Ignazio Amato, 28 anni, e Giuseppe Martinello, 44 anni.
Nel filmato diffuso sui social si vedono i tre aggredire lo straniero, colpendolo con un posacenere di metallo. Ma, stando alla ricostruzione dei tre denunciati, sarebbe stato proprio il migrante a prendere il posacenere per aggredirli: «Glielo hanno strappato di mano, così mi hanno detto», dichiara l’avvocato Marco Bosio, che difende i tre.
Il legale si riserva ulteriori commenti in attesa di visionare per intero i filmati delle telecamere di videosorveglianza che hanno ripreso l’aggressione, ma annuncia che impugnerà il provvedimento dell’avviso orale emanato dal questore Pietro Milone nei confronti dei suoi assistiti: «Si tratta di un singolo episodio, che vede protagonisti tre lavoratori: non è un gruppo di persone dedito a spedizioni punitive contro i migranti».
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