Vallecrosia, attesa di 18 mesi per avere la pensione: «Ritardo dovuto a problemi amministrativi di Inps»

1 aprile 2021 | 12:00
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Vallecrosia, attesa di 18 mesi per avere la pensione: «Ritardo dovuto a problemi amministrativi di Inps»

Il paradosso: l’istituto di previdenza sociale italiano rischia di bloccare anche la pensione francese che spetta alla donna

Vallecrosia. Dodici mesi, se non addirittura diciotto, prima di poter ricevere la meritata pensione. E’ quanto accade a Giuseppina Savona, 65 anni, di Vallecrosia, con alle spalle 42 anni di lavoro e altrettanti di contributi versati in parte in Italia e in parte in Francia. La donna ha infatti lavorato quasi 30 anni tra Liguria e Piemonte nel settore della ristorazione, e altri 13 anni in un albergo di Mentone, come “femme de chambre”.

«Ho lavorato fino al 31 dicembre scorso – racconta Savona – Poi ho usufruito delle ferie che avevo in arretrato, cessando dunque il mio rapporto di lavoro il 7 di marzo». Nel frattempo, avendo raggiunto gli anni di lavoro necessari per poter richiedere la pensione, la donna ha iniziato, tramite la Cgil di Ventimiglia a predisporre le pratiche per la richiesta di pensionamento. «Il 6 novembre mi sono recata alla sede della Cgil ventimigliese per la richiesta di un versamento contemporaneo delle pensioni, sia quella italiana che quella francese, sul mio conto corrente in Italia – spiega – Mi è stato detto che avrei dovuto aspettare due mesi per ricevere le due pensioni».

Per la Francia sembrano non esserci particolari problemi. «La Francia paga le pensioni tra il 9 e il 13 di ogni mese – dice la donna – Per cui mi hanno detto che il 13 aprile o, al più tardi, il mese successivo, avrei avuto la pensione». Come richiesto, la scorsa settimana Giuseppina è tornata dalla Cgil con la documentazione pervenuta dalla Francia. Qui l’amara sorpresa. «Mi è stato detto che per motivi amministrativi dell’Inps dovrò attendere 12 o anche 18 mesi prima di avere la mia prima pensione – spiega la donna – E addirittura, visto che ho fatto la richiesta di unificare le due pensioni, l’Inps non mi elargirà neanche la pensione francese».

Una situazione kafkiana, quella di Giuseppina Savona, che non si aspettava di certo di dover stare un anno e mezzo senza percepire un euro: «Non chiedo nulla che non sia mio – sottolinea la donna – Ho lavorato e pretendo quello che mi spetta. Mi chiedo come mai, prima di una settimana fa, nessuno mi abbia detto che l’attesa era così lunga: avrei agito diversamente, magari avrei continuato a lavorare in Francia».

Per cercare di avere notizie in merito alla propria situazione, la donna ha provato a rivolgersi alla stessa Inps: «Per telefono è impossibile – racconta – Ho provato sia con il call center di Roma che con il numero dell’ufficio a Ventimiglia, ma niente da fare: non risponde mai nessuno. Così ho provato a inviare delle mail: da Imperia non ho ricevuto risposta, invece da Ventimiglia sì, ma quando ho inviato carta di identità e codice fiscale come mi era stato richiesto, alla mia domanda se fosse possibile un appuntamento per informazioni sulla mia posizione pensionistica non ha più risposto nessuno».

Con la sua testimonianza, Giuseppina oltre a sperare di avere una risposta in merito ai presunti “motivi amministrativi” legati al ritardo nella sua pensione, vuole soprattutto avvisare gli atri cittadini, convinti magari, dopo una vita di lavoro, di godersi la pensione a stretto giro. «Nessuno mi ha avvisata dell’attesa, nessuno mi ha detto nulla nonostante i numerosi incontri per portare tutta la documentazione necessaria – conclude – Ora mi chiedo: perché?».