Operazione sonacai

Sgominata dai carabinieri di Imperia la banda dei furti in collina: in manette i Casamonica del Piemonte

I proventi riciclati in ville, attività commerciali, auto e usura

Imperia. “Sonacai“, oro nel dialetto dei Sinti piemontesi, è il nome dell’operazione dei carabinieri di Imperia che alle prime luci dell’alba ha portato in carcere, su ordine della procura di Asti,  11 persone, (6 dietro le sbarre, 5 agli arresti domiciliari) appartenenti a due gruppi familiari e al sequestro di beni per un  milione di euro.

«Con l’operazione di oggi -spiega il tenente colonnello Andrea Mommo comandante provinciale dell’Arma –   abbiamo sequestrato beni per un milione e mezzo di euro, una villa, alcune autovetture, un esercizio commerciale, addirittura un bracciale in oro puntellato di diamanti del valore di circa 30mila euro. Quindi, questo fa capire come l’organizzazione fosse strutturata  per orientare  il provento dei traffici illeciti. Ma ancor più quello che è emerso e che ci ha colpiti è come il denaro di provenienza illecita venisse impiegato per per prestiti a usura. Sono emersi circa una decina di casi di prestiti a tasso usuraio, quasi prossimo al 300 per cento,  in danno di muratori, idraulici, addirittura di gioiellieri così come di rivenditori di veicoli.  In particolare l’organizzazione operava ad Asti, ma si muoveva anche su quelle altre province come Alessandria e Torino e nel resto del Italia. Abbiamo  dimostrato come gli stessi operassero furti anche nella provincia di Imperia».

Gli arrestati finiti in carcere sono Fabio e Daniel Bresciani, Loredana Agazzi, Angela Vailatti, Jenny Agazzi e Maximiliano Cinieri.

Ai domiciliari, invece: Giulio Gai, Alessio Tropea, Francesco Franco, Elisa Fragale e Wissam Nazha, conosciuto con soprannome di Mario il Libanese.

Molti colpi , infatti, erano stati commessi nel capoluogo, in particolare nella cintura collinare dell’immediato entroterra di Oneglia e Porto Maurizio a fine 2019 e all’inizio del 2020.

L’operazione è la prosecuzione di quelle denominate  “Cops” e “Cops 1″ che nei mesi scorsi avevano portato al sequestro di beni, tra cui  una villa del valore di circa 700mila euro proprio nel cuore dell’Astigiano, di decine di borse griffate, bottiglie di Champagne e materiale informatico per svariate migliaia di euro. Un lusso che stonava con la condizione di nullafacente e nullatenente di Enzo Agazzi, 57 anni, ritenuto il capo di una banda di nomadi smantellata dai carabinieri della sezione operativa della compagnia di Imperia.

A seguito di una prima indagine, “Cops”, iniziata lo scorso anno dopo la truffa a Imperia ai danni di un anziano, i militari dell’Arma avevano voluto investigare ulteriormente su Agazzi e sulla banda, formata da altri cinque uomini e quattro donne, di età compresa tra i 20 e i 61 anni, che ruotava intorno a lui e alla sua fortuna: un tenore di vita che, senza i reati contro al patrimonio commessi in provincia di Imperia ma anche in altri luoghi del nord Italia, nessuno degli arrestati avrebbe mai potuto permettersi.

Gli arrestati truffavano persone anziane e sole, spacciandosi per poliziotti: per questo l’indagine era stata denominata “Cops“, poliziotti. Mentre due complici facevano da “palo” o da autisti, il capo della banda si presentava come appartenente alle forze di polizia e affermava di dover indagare su un giro di banconote false convincendo gli anziani a mostrare il denaro che avevano in casa. Un modus operandi, quello della banda, che aveva fruttato quasi 200mila euro.

Dalle investigazioni è emerso come l’unica cosa di cui si preoccupavano i malviventi fosse quella di dissimulare l’ingente patrimonio accumulato con le attività illecite, facendo ricorso a vari prestanome, proprio al fine di evitare una misura di prevenzione patrimoniale o il sequestro penale. In particolare, il capo della “banda”, non appena scoperta la presenza di una telecamera posta nei pressi della sua abitazione di Asti, nel giro di pochissimo tempo e con la complicità dei membri della sua famiglia ha trasferito moltissimi oggetti, verosimilmente provento di reato, in altro sito.

 

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