Sea-ty

Secca di Santo Stefano al Mare, un progetto per farla conoscere e tutelarla

Presentato nella Giornata della Terra da European Research Institute con il sostegno della Compagnia di San Paolo

Santo Stefano al Mare. Si chiama SEA-TY, il progetto di European Research Institute realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo, in collaborazione con il Comune di Santo Stefano al Mare, l’associazione Reef Check Italia e l’associazione Informare con l’obiettivo di rileggere il legame tra il mare e la città.  

Il progetto, ideato dalla biologa marina Monica Previati, è stato presentato stamattina. Il valore è 30mila euro e ha come obiettivo far conoscere e, quindi, tutelare la Secca sottomarina di Santo Stefano e la soprastante prateria di Posidonia come spiega il giornalista e divulgatore scientifico Franco Borgogno dell’ European Research Institute: «Per respirare, bere, mangiare noi abbiamo bisogno del mare e a Santo Stefano c’è una risorsa straordinaria: la Secca. Un unicum assoluto, una risorsa straordinaria dal punto di vista della biodiversità, poco conosciuta e quindi difficile da tutelare. È ovvio che noi proteggiamo meglio ciò che conosciamo bene, quindi il primo obiettivo e far conoscere la Secca di Santo Stefano, la sua straordinaria ricchezza e quella della prateria di Posidonia che c’è sopra. Far conoscere che cosa è la Posidonia perché è importante, perché non deve essere considerata come qualcosa che di fastidioso, ma un elemento prezioso. Poi, far comprendere che la Secca è ricca di Gorgonia da un lato di Spugna dall’altra questo fa sì che ci sia una straordinaria ricchezza di vita,  fatto straordinariamente importante per costruire il benessere non solo di questa zona ma di tutti noi».

«Far conoscere tutto questo è l’obiettivo principale lo faremo in autunno, nel prossimo inverno, lo faremo con immersioni durante questa stagione estiva, lo faremo come eventi pubblici che, hanno,  appunto l’obiettivo di spiegare quale straordinaria risorsa ambientale e anche  economica sia», conclude Bergogno.

«Come amministrazione comunale di Santo Stefano – dichiara il vicesindaco Donato Piccirilli –  puntiamo sull’informazione a residenti e turisti  in modo che possano conoscere che la Posidonia, che spesso viene vista come un rifiuto, in realtà è una ricchezza per il nostro mare. In qualche modo frena le onde e permette, poi, all’arenile di crescere. Andremo anche a spiegarlo nelle scuole. Il nostro territorio non è solo la parte emersa, ma anche la parte sommersa per cui noi dobbiamo spiegare e informare di più e questo progetto va in questo senso».

«Le Secche di Santo Stefano rappresentano uno dei siti più interessanti nell’intero scenario ligure, soprattutto per l’elevata biodiversità – spiega la biologa marina Monica PreviatiQuesto si traduce nella presenza di ambienti estremamente delicati, caratterizzati da un’elevata vulnerabilità e che richiedono interventi di tutela e una corretta gestione. Attualmente l’impatto antropico sulle Secche è molto rilevante. Ci sono danni estesi ed evidenti a carico di tantissimi organismi marini, dovuti sia all’impatto di attrezzi di pesca come palamiti, lenze abbandonate e reti, sia da inquinamento, spesso proveniente dai fiumi come bottiglie, sacchetti di plastica eccetera. Questo materiale può soffocare, spezzare, eradicare violentemente e uccidere gorgonie e spugne, organismi a crescita lenta che impiegano centinaia di anni per raggiungere le dimensioni che di media si osservano lungo le secche. Si ritiene che i danni antropici, insieme alle variazioni ambientali legate sempre più ai cambiamenti climatici, stiano portando a mutamenti importanti nella struttura delle popolazioni di organismi così preziosi, con conseguenze importanti sull’intero ecosistema e quindi sulla qualità della vita umana. Ecco perché le attività di Seat-ty saranno centrali per informare e sensibilizzare i cittadini e i turisti sulla ricchezza e la fragilità di quest’area marina».

«Il progetto Sea-ty è un prestigioso percorso intrapreso in collaborazione con l’amministrazione di Santo Stefano al Mare che contribuisce alla sensibilizzazione e alla valorizzazione ambientale rivolta a cittadini, turisti e scuole – sono le parole fatte pervenire dall’assessore regionale Gianni BerrinoCome assessore regionale al turismo non posso che esprimere la mia soddisfazione per un progetto che tutela e valorizza la nostra Liguria e il suo mare per un turismo sempre più ecosostenibile e una educazione ambientale consapevole».

Alla presentazione era presente anche il consigliere delegato all’Ambiente Remo Ferretti.

 

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