Innovazione

Lo studio dell’ulivo nella teca sperimentale della Raineri, una prima assoluta

Si chiama Microcosmo il simulatore progettato e realizzato per allevare gli ulivi in condizioni ambientali controllate

 Chiusanico. Un “Microcosmo” ad alta tecnologia per la crescita delle piante è il progetto al quale sta partecipando  Olio Raineri in partnership con Piano Green, start-up  attiva in ambito agro-tecnologico. L’obiettivo individuare le condizioni ambientali più idonee per la crescita degli ulivi, in particolare la cultivar taggiasca, varietà tipica e simbolo dell’olivicoltura del Ponente e della Liguria.

Microcosmo si chiama, appunto,  il simulatore progettato e realizzato per allevare vegetali in ambiente confinato e in condizioni ambientali controllate, riproducendo l’ecosistema esistente attorno a una pianta in un vero campo coltivato, dall’ambiente aereo fino al terreno.

Giacomo Rinaldi della Raineri ci spiega come funziona il laboratorio ospitato nell’azienda di Chiusanico, mentre l’ingegner Pino Costa nel video illustrano le potenziali del progetto sia sulla qualità e anche quantità della produzione olivicola.

Grazie a un apparato hi-tech, Microcosmo è in grado di gestire la crescita delle piante attraverso sensori che controllano umidità e temperatura e ne influenzano crescita, sviluppo e riproduzione. Un sistema di luci a led riesce invece a controllare l’illuminazione e a selezionare le lunghezze d’onda più adatte alla crescita delle piante. Il sistema consente di controllare, anche da remoto, tutti i principali fattori ambientali che agiscono sulla crescita e sullo sviluppo dei vegetali, compresa la somministrazione di luce.

Il Progetto

Il progetto ISAAC (“Innovativo Sistema illuminotecnico per l’Allevamento di vegetali in ambienti chiusi e per migliorare il benessere umano”) è stato finanziato dal PON Imprese e Competitività, il progetto è teso a sviluppare un sistema innovativo di illuminazione da impiegare in ambienti chiusi, che consenta di ottenere elevati standard di crescita e di sviluppo delle piante coltivate all’interno di tali strutture, e poter garantire un
adeguato benessere al personale umano che frequenta o staziona in tali ambienti.

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