Zona rossa

Imperia, l’appello dei commercianti di via Cascione: «Fateci lavorare»

Anche nel capoluogo non hanno digerito l'anticipo di un giorno della zona rossa, ma si guarda con preoccupazione alla prossima settimana

Imperia. La probabile estensione della zona rossa anche alla prossima settimana in ragione dell’aumento dei contagi in provincia di Imperia, stretta tra la vicina Francia e il savonese dove il virus dilaga specialmente Oltralpe, mette in allarme i commercianti già piegati da un anno di restrizioni da pandemia.

Anche nel capoluogo, poi, ha pesato e non poco la decisione della Regione di anticipare di un giorno la zona rossa alla vigilia delle festività pasquali.

«Chiediamo chiarimenti – dice Alessandra Pipitone titolare della merceria Beautiful di via Cascione–  sul motivo per cui attività come la mia o come un negozio di abbigliamento o di scarpe siano state obbligate a chiudere. Vorremmo capire con quale criterio vengono fatte queste scelte. Tutte le attività hanno il diritto di lavorare, anche con   restrizioni maggiori, anche prendendo ulteriori provvedimenti restrittivi, ma fateci sapere. Fateci capire ma  Lunedì abbiamo bisogno di riprendere a lavorare».

Fiorella Voarino (In punta di piedi):«Aggiungo che ci hanno fatto chiudere dall’oggi al domani in una giornata pre pasquale che per noi voleva dire molto. Parlo anche a nome di altri colleghi di questa in quanto non possiamo,  ovviamente,  essere tutti presenti per non creare assembramento. Le nostre sono attività nelle quali difficilmente si assiepano tantissime persone  da creare assembramenti. Ecco, abbiamola maggior parte delle volte due o tre persone ma per noi quelle due o tre persone sono tante. L’anno scorso le abbiamo anche contingentate, quindi credo che siamo degli esercizi sicuri che hanno diritto come gli altri di lavorare».

«La situazione non è rosea, è indubbio perché molte attività sono chiuse a causa, appunto, della zona rossa che speriamo possa avere termine domenica e da lunedì poter riaprire in gran numero. Ovviamente la situazione è quella che è,  diciamo che rispetto al lockdown del marzo scorso è stato concesso a qualche attività in più di poter aprire. Certo è che se non di dà una continuità al lavoro, icontinui apri e chiudi non favoriscono sicuramente il commercio. Anche prima del lockdown non è che fossero periodi estremamente favorevoli, però questo acuisce sicuramente il problema», conclude il presidente del Civ di Porto Maurizio Riccardo Caratto.

(foto e video Christian Flammia) 

 

 

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