Il punto

Il presidente della Regione Toti: «Quando chiudiamo è a ragion veduta, come quando chiediamo di riaprire»

Caso della 32enne vaccinata con Astrazeneca in rianimazione al San Martino a seguito di trombosi: «Segnalato ad Aifa»

giovanni toti

Genova. «Abbiamo comunicato al Ministero e ad Aifa il caso di una ragazza di 32 anni giunta al San Martino in gravi condizioni, un’insegnante vaccinata il 22 marzo e arrivata al pronto soccorso con una forte emorragia cerebrale da trombosi. Sono scattate le procedure di controllo e verifica: difficile stabilire ora un collegamento, può essere casualità, predisposizione o altro. Ad Aifa si segnalano tutti gli accadimenti sospetti, vedremo poi alla luce delle analisi cliniche sulle quali sono già al lavoro gli specialisti al San Martino», lo ha detto il presidente della Regione Giovanni Toti nel corso del consueto punto stampa serale sul Covid.

«Crescono i ricoverati -ha aggiunto il governatore –  in terapia intensiva, ma anche questo era scontato: circa il 10% degli ospedalizzati, in media, passa in intensiva. Oggi abbiamo registrato un solo deceduto: si conferma dunque la tendenza delle ultime settimane. Probabile che qualche numero si aggiunga per il ritardo statistico, ma credo che il tasso di mortalità si stia abbassando molto. Mi segnalano molti il problema delle persone a domicilio: abbiamo le squadre che li raggiungono, sono persone fragili che meritano di essere prese in carico secondo i loro bisogni. Molto più complicato che negli hub naturalmente, per risorse e tempi, ma lo stiamo facendo».

«Non fermiamo la campagna vaccinale -ha aggiunto Toti –  neanche in questi giorni di festa, in attesa di un deciso incremento la settimana prossima, quando l’hub di Genova comincerà anche le vaccinazioni notturne. Almeno metà degli ultravulnerabili avrà un appuntamento, e man mano che aumenteremo la capacità vaccinale cercheremo di anticipare gli appuntamenti già fissati. Arriveremo a circa 13mila vaccinazioni al giorno. La Liguria è una delle regioni che corre di più: siamo i primi nell’accelerazione chiesta dal generale Figliuolo, sesti per popolazione vaccinata sui residenti. Stiamo raggiungendo la soglia del 90% dei vaccini somministrati sui consegnati».

«Nel frattempo occorre ancora molta prudenza  Abbiamo deciso di mettere qualche restrizione in più per questi giorni, che verrà prorogata oltre le feste per le province di Ponente, perché pensiamo che sia necessaria: dal rispetto delle regole oggi, domani e dopodomani dipenderà la velocità con cui riapriremo. Per poter riaprire bisogna avere anche il coraggio e la fermezza di chiudere quando c’è bisogno. Dev’essere chiaro a tutti che quando decidiamo di chiudere è a ragion veduta, come è a ragion veduta quando chiediamo di riaprire. Per essere seri in questo momento ancora drammatico bisogna fare le cose che servono, senza propaganda, populismo, semplificazioni. Dove si può riaprire lo faremo nel più breve tempo possibile. Sbagliare è sempre possibile, ma tutto ciò che facciamo lo facciamo nella consapevolezza di fare del nostro meglio per uscire da questa situazione al più presto», ha concluso Giovanni Toti.

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