Dantedì

Ventimiglia, il “Fermi-Polo-Montale” celebra il settimo centenario dalla morte di Dante

Col progetto “Pearson social reading”

Riviera24- istituto fermi polo ventimiglia

Ventimiglia. Anno 1300, 25 marzo: smarrito e disorientato, Dante si aggira in preda all’angoscia nell’ormai proverbiale “selva oscura”… E’ l’inizio del suo viaggio visionario attraverso i tre regni dell’ Oltretomba e, in fondo, attraverso le mille forme che l’animo umano può assumere a seconda che si orienti al bene o al male. Non a caso, dunque, è stata scelta proprio questa data per celebrare la vita di un uomo nella cui opera affondano non solo le radici della nostra lingua ma anche, e soprattutto, quelle della nostra identità culturale: la ricorrenza quest’anno si carica però di una valenza ancor più significativa, cadendo nel settimo centenario dalla morte del Sommo!

Come trasformare allora una celebrazione doverosamente obbligata in un’occasione di reale incontro con Dante, rifuggendo il rischio di scivolare in quella vuota retorica che talvolta avvilisce anche i più importanti anniversari, inaridendone l’effettivo potenziale? La soluzione non è semplice, soprattutto se all’incontro con il grande poeta è la comunità studentesca ad essere invitata, notoriamente incline a lasciarsi intimorire da “cotanta” fama! E allora, all’I.I.S. “Fermi-Polo-Montale”, diretto dalla dirigente Antonella Costanza, la direzione da prendere sembra chiara… non ci si può esimere dal ricorrere a tutti gli strumenti disponibili per superare l’impasse: leggere la Commedia in chiave attualizzante, per rivelare la sua natura di grande Classico il cui dialogo con l’umanità non si esaurisce nell’arco di un’epoca, ma è capace di interrogarle tutte e con sempre maggiore senso critico; proporre la Commedia affidandosi a supporti alternativi con cui i giovani allievi hanno maggiore confidenza e immediatezza di relazione; parlare della Commedia impiegando dinamiche di comunicazione e linguaggi più simili a quelli che oggi costruiscono il collante di buona parte della comunità giovanile, per restituire alla voce di Dante la possibilità di dialogare anche con chi è così distante dal suo tempo.

Questi i presupposti didattici che hanno spinto le docenti Ambra Saitta e Vincenza De Caro, indirizzi Amministrazione Finanza e Marketing, Turismo e CAT, a celebrare il Dantedì partecipando con le loro classi (III A, III U e III G) al progetto di Social Reading promosso dall’editore Pearson e intitolato “Dialoghi con Dante”. Ed ecco che, mediante un’applicazione dedicata e facilmente scaricabile su smartphone, la classe virtuale a cui la didattica a distanza ci ha oramai abituati si amplia, trasformandosi in un unico grande ambiente digitale in cui alunni e docenti di tutta Italia sono coinvolti, per quattro settimane, nella lettura condivisa di alcuni tra i passi più amati e recitati della Commedia: l’immortale e tormentata vicenda di Paolo e Francesca e “il folle volo” di Ulisse, al centro rispettivamente del canto V e XXVI dell’Inferno, vengono accostati e lasciati dialogare con testi più recenti, in cui il racconto dantesco è rielaborato alla luce di sensibilità e linguaggi più contemporanei; romanzi, canzoni rap, quadri: testi di varia natura dunque, capaci di sollecitare nei ragazzi letture e riflessioni più attuali, come quella che vede Francesca, uccisa ferocemente dal marito tradito, farsi simbolo delle moderne vittime di femminicidio, testimone di una mancata parità di genere per cui oggi è ancora indispensabile combattere.

Il progetto Pearson Social Reading moltiplica poi le opportunità di crescita e confronto dei ragazzi facendo proprie le dinamiche comunicative tipiche dei social: basta un click sulla porzione di testo intorno alla quale si vuole interagire con coetanei e docenti e il gioco è fatto! Commentare un passo in 140 caratteri, “taggare” o “seguire” un utente, premiare con un “like” una riflessione che si condivide: immediatezza e familiarità del linguaggio collaborano dunque a favorire il confronto, dentro e fuori la scuola perché a portata di smartphone, nel pieno rispetto della netiquette. Quale modo migliore dunque per celebrare il settimo centenario dalla morte di Dante se non partecipare ad un progetto che non solo lo avvicina alle nuove generazioni approfondendone l’opera e appassionando alla lettura ma, in risposta alle mutate esigenze formative della nostra epoca, collabora anche all’allenamento ed allo sviluppo di quelle competenze che saranno necessarie al cittadino di domani: saper usare in modo consapevole le tecnologie ed il web, scoprendone le potenzialità non del tutto scontate perfino per i nativi digitali; saper esercitare il proprio pensiero critico, individuando nella partecipazione e nello scambio culturale le chiavi del propria crescita personale. Il viaggio dunque è iniziato e, nel solco della tradizione dantesca, promette all’orizzonte la più ambiziosa delle mete: crescere, conoscendo e conoscendosi.

commenta