Il cantautore

Sanremo 2021, Fulminacci: «Con “Santa Marinella” porto sul palco il mio sguardo oggettivo su una storia d’amore»

E' in gara nella categoria Campioni

Fulminacci

Sanremo. «Sul palco di Sanremo porto solo me stesso, non porto la mia opinione ma il mio sguardo oggettivo su una storia d’amore onesta. E’ entusiasmante e fantastico per me poter cantare una canzone, che finora avevo scritto e cantato solo sotto la doccia, finalmente davanti ad un pubblico. Riesco nel mio intento se riesco a farmi conoscere» – dice Fulminacci, in gara nella categoria Campioni della 71^ edizione del Festival di Sanremo con “Santa Marinella”. L’artista è accompagnato alla direzione d’orchestra dal maestro Rodrigo D’Erasmo.

Fulminacci

«Santa Marinella – racconta Fulminacci – l’ho scritta di getto un paio d’anni fa ispirandomi a un amore che mi è stato raccontato da un amico. Forse è proprio per questo che quando la canto o la ascolto mi fa stare così bene, perché le emozioni degli altri sono molto più chiare, molto più facili delle nostre. Sono aperto a tutte le emozioni».

«Sono stato subito entusiasta quando ho saputo di andare a Sanremo, anche perché quest’anno è l’unico anno in cui non si può andare su un palco, e mi era stato proposto di salire sul palco dell’Ariston, non potevo non sfruttare l’occasione, mi sarei poi pentito. Sanremo l’ho sempre seguito e mi è sempre piaciuto, sono un fan di Sanremo – afferma Filippo UttinacciSono molto contento della giovinezza del cast di questa edizione, ma soprattutto della varietà. E’ un Sanremo molto oggettivo sul panorama contemporaneo, è bellissimo che ci sia tutto, da Madame a Orietta Berti, esistono tutte le cose ed è bello farle vedere nelle case della gente».

Fulminacci

Nella serata sanremese di ieri sera dedicata alle cover, l’artista ha portato sul palco del Teatro Ariston “Penso positivo”, spalleggiato da due ospiti d’eccezione: Valerio Lundini e Roy Paci. Durante l’esibizione l’artista si è destreggiato tra la batteria, l’interpretazione del brano cult di Jovanotti e una divertente coreografia insieme ai due artisti: «E’ stato un assaggio di quello che io, Valerio e Roy apprezziamo. Ho chiesto scusa a Jovanotti prima di farlo, ma mi sono divertito tantissimo. Lui mi ha detto: “è una gioia infinita per me”, ma la gioia è solo mia. E’ stata una gioia incredibile che mi abbia apprezzato dopo aver visto l’esibizione».

«L’errore tecnico è stato un momento difficile, stavo male per Fasma. Io temo l’errore tecnico, può capitare, però in effetti è un peccato se la performance può esserne influenzata. Se posso dare la mia opinione, ci terrei che sia specificata al pubblico, in questo modo tutti possono esibirsi alla pari» – dichiara riferendosi ai problemi tecnici verificatesi durante la serata di ieri.

Il singolo sanremese, prodotto da Tommaso Colliva, sarà contenuto nel secondo album del cantautore, “Tante care cose”, che uscirà il 12 marzo: «L’album sarà disponibile in pre-save, pre-add e pre-order fisico e digitale e uscirà il 12 marzo, nella stessa settimana uscirà anche il videoclip di “Santa Marinella”. Come per i singoli già usciti e che entreranno a far parte dell’album, “Un fatto tuo personale” e “Canguro”, anche la cover del disco è stata realizzata da Mine Studio con l’intelligenza artificiale attraverso l’utilizzo di software e tools che usano metodi di machine learning conosciuti come “generative adversarial network” (GAN). Il risultato è inaspettato, sappiamo che il seme è quello del Reale ma quello che ne deriva è qualcosa di ‘altro’. Tutte le immagini generate sono spesso disorientanti perché sembrano così simili a qualcosa di riconoscibile ma, con un secondo sguardo, diventano subito aliene. D’altra parte, che anche i computer facciano sogni, ce l’aveva già detto negli anni Ottanta Philip K. Dick».

Fulminacci

E’ un cantautore italiano, nato nel 1997 a Roma: «Sono nato e vivo nella periferia di Roma, ho fatto il liceo classico e dopo ho seguito un accademia a Roma e nel contempo ho portato avanti la mia passione per la musica. Mentre mi diplomavo all’accademia ho scritto il mio primo disco. L’ambiente musicale, soprattutto a Roma e a Milano, è molto attivo e c’è molta gente che ha voglia di andare ai concerti, almeno era così prima del Covid. Sono fidanzato da tre anni con una ragazza, da poco non vivo più con i miei genitori, mia madre ha un negozio di arredamento con mia zia mentre mio padre si occupa di comunicazione, come grafico, e ho un fratello. Ho iniziato a suonare da piccolo, la batteria all’età di 14 anni».

«Le esperienze che sto facendo sono incredibili, ogni giorno mi trovo davanti a una sfida nuova, l’Ariston è la sfida più grande ma è la più meravigliosa. La soddisfazione per ora al Festival è tantissima, mi sto divertendo un sacco, è l’esperienza più incredibile della mia vita, mi sto godendo tutto per ricordarla al meglio – afferma – Di solito io scrivo una canzone accompagnandomi con una chitarra o al pianoforte, ci lavoro a casa e preparo l’arrangiamento che dà un’idea precisa di come sarà e poi vado in studio con un produttore».

Scrive, arrangia e canta le sue canzoni. Si presentò al mondo pubblicando nel 2019 “Borghese in borghese”, “La Vita Veramente” e “Una Sera”. Lo stesso anno uscì “La Vita Veramente”, l’acclamato disco d’esordio, vincitore della Targa Tenco 2019 per la categoria Opera Prima. Lo stesso anno vinse il Premio Mei come miglior giovane indipendente dell’anno e il Premio Rockol 2019 come artista dell’anno. A questi si è aggiunto anche il Premio PIVI – Miglior Videoclip Indipendente dell’anno per il video del brano “La Vita Veramente”. Il 6 dicembre è uscita la speciale versione LP dell’album “La Vita Veramente” con due inediti “San Giovanni” e “Le ruote, i motori!”, mentre il giorno prima è partito il suo primo tour nei club, andato quasi interamente sold out. L’acclamato primo album del cantautore romano, “La Vita Veramente”, prodotto da Federico Nardelli e Giordano Colombo, ha sin da subito attirato l’attenzione di pubblico e critica, vincendo anche la Targa Tenco nel 2019.

Fulminacci

Fulminacci è un artista di rottura, spiazzante per la sua versatilità e per la sua brillantezza, sin da subito apprezzato da pubblico e critica: «Ho voglia di sperimentare generi diversi e il pubblico e la critica spero mi  siano d’aiuto per capire quale possa essere il più adatto a me. La scuola romana fa parte della mia educazione. Non mi accorgo al momento se faccio parte di qualche movimento o se ne sono l’erede, la scuola romana fa decisamente parte della mia educazione ma solo in futuro potrò accorgermi se ho davvero fatto parte di un movimento preciso».

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