8 marzo

Il calendario dei detenuti del carcere di Imperia contro la violenza sulle donne

Progetto che coinvolge ministero della Giustizia, Fondazione Carige, Regione Liguria, Arci Provinciale e Circolo Parasio

Imperia. “Dipinti contro la violenza sulle donne“, è il titolo di un calendario realizzato dai detenuti del carcere di Imperia grazie a un progetto che ha coinvolto ministero della Giustizia, Fondazione Carige, Regione Liguria, Arci Provinciale e Circolo Parasio.

«Il calendario -spiega la presidente del Circolo Parasio Simona Gazzano –   è il prodotto finale di un progetto che è molto lungo che dura da anni. Si tratta di un calendario che viene realizzato tramite un progetto educativo e di assistenza alle ai detenuti, sia chi si è macchiato di questo tipo di reati,  sia chi semplicemente è stato coinvolto. Il tema è quello  della violenza di genere, ci vedo anche la vicinanza con la ricorrenza molto vicina che è quella dell’8 marzo che ricorda, il ruolo delle donne nella società.

I realizzatori di queste opere sono stati spinti a riflettere ad instaurare un dialogo interiore con sé stessi. Di fronte alla violenza sempre più dilagante, mette tutti, informazione compresa,  davanti alla responsabilità in quanto vengono spesso fatti passare di messaggi come se la violenza fosse un qualcosa di momentaneo, di non connaturato, invece, purtroppo, è qualcosa di molto radicato»

«Il laboratorio di pittura e attività creativa “Siamo”è presente, già da diversi anni, nella Casa Circondariale di Imperia. è tenuto dall’insegnante di arte Annalisa Fontanin, nell’ambito del progetto  “La Rete che unisce – Progetto Ponte” coordinato dall’Arci con fondi della Regione Liguria. Il corso, in coerenza con quanto avvenuto  in passato, è stato caratterizzato da un “titolo” attraverso il quale avviare un progetto che oltre ad essere di apprendimento tecnico è voluto essere espressione di tematiche personali, sociali e di vita con finalità anche di trattamento per l’anno 2019, su proposta dei funzionari, la scelta è ricaduta sulla violenza di genere accolta con entusiasmo dalla docente. L’argomento ha trovato apprezzamento nei partecipanti in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.  Quanto è stato prodotto, frutto di sentita e metabolizzata resipiscenza anche da parte di chi si è reso responsabile di violenza sulle  donne», dice il direttore del carcere del capoluogo Francesco Frontirrè.

«Ho appoggiato e promosso questo progetto, consapevole della bellezza e dell’importanza delle azioni creative – sottolinea il vicepresidente di Fondazione Carige Giacomo Raineri –  ha come strumento di riflessione sia personale che collettiva e di liberazione dalla gabbia mentale del pregiudizio. In una realtà complessa come quella carceraria, dove i vissuti spesso tragici e difficilissimi sono lo spunto di riflessione è quello di non dimenticare che la violenza di genere è una responsabilità collettiva, tanto nelle sue cause che nelle sue risposte. Dove il linguaggio delle parole è spesso insufficiente per esprimere un dialogo interiore demotivante, l’espressione  artistica dà voce al rifiuto di un crimine tanta orrendo».

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