Dantedì, a Monaco un recital concerto tratto dalla Divina Commedia: “Iter Amoris”

Accompagnato da elementi di due gruppi di musica antica: l’Ensemble L’Ambroisie e il duo Flor-Enversa specializzato nella lirica cortese dei Trovadori dell’Occitania del Medioevo
Monaco. Nell’ambito dell’anniversario dei 700 anni della morte di Dante Alighieri (Firenze 1265 – Ravenna 1321), l’Associazione Dante Monaco, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia e il Servizio Diocesano della Cultura di MonteCarlo,celebra il primo Dantedì a Monaco istituito dal governo italiano per onorare, sia in patria che all’estero, il padre della lingua italiana dedicandogli un’intera giornata. La scelta del 25 marzo come data simbolo per il Dantedì, nasce da alcuni studiosi che hanno indicato possa essere quella più possibile relativamente all’inizio del viaggio di Dante nell’aldilà della Divina Commedia.
Per celebrare questo omaggio al poeta, la Dante Monaco propone a soci e amici il Recital Concerto tratto dalla Divina Commedia “Iter Amoris” che avrà luogo nella chiesa di Saint-Charles il 25 marzo alle 17. Ideato e interpretato dal regista, drammaturgo e attore Pietro Conversano, il recital concerto sarà accompagnato da elementi di due gruppi di musica antica: l’Ensemble L’Ambroisie e il duo Flor-Enbersa specializzato nella lirica cortese dei Trovadori dell’Occitania del Medioevo.
“Iter Amoris” si svolgerà in un breve percorso dantesco sotto il segno dell’amore. Dante fu poeta dell’amore: all’amore lo richiamava il suo temperamento ricco di passioni e l’ampio orizzonte delle sue esperienze. Non meno vivo fu però in lui il senso dell’eterno, misura di tutte le cose, al quale l’umanità deve mirare costantemente come meta, senza soffocare il senso dei valori della vita terrena. Il viaggio oltremondano del poeta Dante Alighieri, può quindi essere interpretato come una rieducazione all’amore: da sentimento che trova in sé la propria giustificazione e il proprio fine, a forza che tocca l’animo per elevarlo al di là dell’effimero di cui sono costellate la vita e la società dell’uomo. E la Divina Commedia così come era cominciata si chiude con la parola amore, che accoglie in sé tutte le
cose create insieme alla volontà e al desiderio stesso di Dante: “….l’Amor che move il sole e l’altre stelle”.
L’eterno e il terreno: le due anime del poema. È proprio in questa sublimazione dell’amore che si realizza e si glorifica l’Io del Poeta, come l’Io di ogni altro uomo che con lui si è smarrito nella selva e ha saputo ritrovare il cielo.
Attore, regista, drammaturgo, Pietro Conversano, formatosi alla scuola di uno dei massimi esponenti della
pedagogia teatrale europea del Novecento, Orazio Costa, ha all’attivo oltre duecento spettacoli teatrali e una decina di film diretto, tra gli altri, da Costa, Castellani, Lavia, Zeffirelli. Premiato con medaglia d’argento dalla Società Dantesca Italiana per la diffusione della lingua di Dante, Ha lavorato con i poeti Luzi, Fo, Sanguineti, il premio Nobel Carlo Rubbia, Umberto Eco, Cacciari, Galimberti, Manfredi, Albertazzi. Conduce corsi all’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”; alla Scuola di Teatro “Mimesis teatro ensemble” di Roma e all’Accademia del Teatro Stabile di Napoli. Dirige corsi di formazione e laboratori teatrali in Toscana, Liguria, Abruzzo, Puglia, Campania, Lazio, Marche, Emilia Romagna, Umbria e Monaco. Tra le produzioni di cui ha curato drammaturgia e regia: “Amleto è passato da qui”, da W. Shakespeare. Prima Nazionale Piccolo Teatro di Milano, 2013; “Così è se vi pare”, da Luigi Pirandello. Da novella a parabola al Teatro Franco Parenti di Milano.
Il gruppo di musica da camera antica “L’Ambroisie” è composto da musicisti dell’Orchestra Filarmonica di Monte-Carlo e da insegnanti dell’ Accademia Rainier III di Monaco, specializzati in musica che va dal XIII al XVIII secolo. La loro formazione variabile, permette di affrontare tutti i repertori della musica antica. Il direttore è Marie-Claire Bert, primo premio al Conservatorio superiore di Ginevra, diplomatasi successivamente al Centro di Musica Antica di Ginevra e laureatasi poi al Concorso internazionale di Heurtebize. Attorniati da danzatori, cantanti o attori, questi musicisti appassionati coniugano le loro conoscenze storiche a un’interpretazione viva, delicata ed autentica. Il 25 marzo l’Ambroisie sarà formato da: Marie-Claire Bert (flauto dolce), Christian Hamouy (percussioni) e Bruno Habert (canto e baritono).
Il gruppo Flor-Enversa (il fiore inverso, secondo una canzone di Raimbaut d’Orange) è composto da Domitille Vigneron e Thierry Cornillon, un duo specializzatosi nel cantare la lirica cortese dei trovatori di 800 anni fa, dell’Occitania del Medioevo. All’inizio musicisti improvvisati di umili origini quali giocolieri, i Trovatori conquistarono a poco a poco anche appassionati di sangue reale. Componevano poesia e musica in lingua d’oc, proponendo nei loro canti una nuova arte di vivere: quella guidata dall’amore, lodando giovinezza, bellezza, intelligenza e nobiltà di cuore della dama desiderata. L’accompagnamento strumentale era sempre improvvisato, così come lo riproducono il duo Flor-Enversa suonando su vari strumenti d’epoca quali ghironda, viola d’amore, arpa, salterio, flauto.