Il caso

Coronavirus, residenti in Italia ma stranieri: «Impossibile farsi vaccinare»

L'odissea di due coniugi, lei svedese e lui tedesco, residenti a Vallecrosia

vaccini vaccino farmacie prenotazioni

Vallecrosia. «In Italia non posso né prenotare né comprare il vaccino. In Germania nemmeno». A raccontare una vera e propria odissea affrontata per vaccinarsi contro il Covid-19 è Ulla Schrödel, svedese di 76 anni ma dal 2017 residente a Vallecrosia con il marito, tedesco di 79 anni. 
Una situazione, quella in cui si trovano i due coniugi, uguale a quella di altri centinaia di stranieri che hanno scelto di vivere stabilmente in Italia dopo la pensione. Ma che, come nel caso di Ulla, non sono iscritti al sistema sanitario nazionale in quanto residenti da meno di cinque anni.

«Per la Asl italiana non esistiamo – spiega Schrödel – Perché sia io che mio marito non siamo iscritti al sistema sanitario italiano, ma abbiamo una assicurazione tedesca che ci copre ogni visita e medicinale acquistato in Italia». La pandemia da Covid-19, però, è un “evento eccezionale” senza precedenti, e l’assicurazione non la copre.

«Siccome dicono tutti che farsi vaccinare è importantissimo, e noi non siamo più giovanissimi, abbiamo provato a prenotare la vaccinazione quando è stato il nostro turno, ma l’Asl1 ci ha detto che non è possibile farlo», racconta la donna. A questo punto, così come altri cittadini stranieri, i due anziani si sono rivolti al consolato tedesco a Roma, senza però avere una risposta.

«Abbiamo chiesto di poter acquistare il vaccino, ma neanche questo è possibile -,dice ancora Ulla Schrödel – In Germania, dove abbiamo vissuto prima di vendere la nostra casa, non possiamo essere vaccinati perché ora siamo residenti in Italia».
E allora, che fare? L’unica soluzione, al momento, è quella di iscriversi in maniera volontaria per un anno al sistema sanitario nazionale: «Ci hanno chiesto 1500 euro – conclude la donna – Ma è assurdo: a noi serve solo il vaccino perché, per i restanti servizi, dalle visite mediche al dentista, siamo coperti dalla nostra assicurazione privata. Per un vaccino quella cifra è troppo alta».

La cifra, spiega l’Asl1 Imperiese, è relativa all’intera copertura sanitaria e non solo al costo dei vaccini e darebbe diritto alla stessa assistenza sanitaria che hanno tutti i cittadini italiani.

commenta