Casa da gioco

«Casinò essenziale per Sanremo, riaprire dopo Pasqua», Biancheri lancia appello al governo Draghi

Il sindaco commenta gli ultimi dati della Casa da Gioco che ha perso oltre 4 milioni di utili, 30 di fatturato e non ha avuto un centesimo dei ristori promessi

Generico marzo 2021

Sanremo. «Il Casinò di Sanremo non è solo la più grande azienda provinciale, con circa 300 lavoratori diretti coinvolti e un indotto commerciale molto importante su tutta la filiera turistica-commerciale, ma è anche una parte essenziale del bilancio del Comune di Sanremo. La sua reiterata chiusura si riflette pesantemente sul bilancio dell’ente, ed è il motivo per cui da un punto di vista finanziario stiamo soffrendo più di altri la crisi. Nel 2020 siamo riusciti con uno sforzo enorme a tamponare l’emorragia di incassi e a salvaguardare la tenuta dei conti della Casa da Gioco rinunciando integralmente alla quota di riparto del 16%, ma come avevo già dichiarato a novembre dello scorso anno, in sede di verifica degli equilibri di bilancio, le ripercussioni sul 2021 sarebbero state pesanti, specie se la chiusura della Casa da Gioco si fosse reiterata, cosa che purtroppo si sta verificando».

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A intervenire è il sindaco Alberto Biancheri, che così commenta i dati pubblicati questa mattina da Riviera24.it e che descrivono una situazione finanziaria del Casinò Municipale a dir poco problematica, aggravata dalla totale assenza dello Stato e dalle vane promesse del governo centrale.

«L’aspetto più assurdo e deleterio è che nonostante il Comune di Sanremo abbia rinunciato a tutti i proventi della Casa da Gioco per l’anno 2020, quantificabili in circa 4 milioni di euro, continuiamo a pagare imposte allo Stato: l’imposta sugli intrattenimenti, che per il 2020 si è attestata in 2,6 milioni di euro, e la tassa di concessione governativa annuale, che ammonta a 539.000 euro, per un totale di oltre 3 milioni di euro.

Questo ovviamente – continua il primo cittadino – ci preoccupa molto in vista del bilancio preventivo, perché, come spiego sempre a quei miei concittadini che vivono con assoluta indifferenza la crisi della Casa da Gioco, per il Comune di Sanremo comporta uno squilibrio dei conti che va ad incidere sia sulla capacità di investimenti sia sulla futura erogazione di servizi».

Il sindaco lancia un appello agli onorevoli liguri e direttamente al governo Draghi: «E’ dalla scorsa estate che mi batto in tutte le sedi e in tutte le occasioni per ricordare che il Casinò è uno dei luoghi produttivi con i più elevati standard di sicurezza, come certificato anche da analisi tecnico-scientifiche della nostra Asl. Auspico che subito dopo Pasqua venga presa in considerazione e programmata una sua riapertura, al pari di altre attività commerciali e produttive che da più tempo subiscono chiusure forzate (come palestre, piscine, cinema o teatri). Allo stesso tempo continuo a chiedere con forza che vengano quantomeno cancellate le imposte fisse: è assurdo pagare più di 3 milioni di euro se come Comune non abbiamo introitato un euro.  E’ un appello che rilancio con forza al Governo in vista del nuovo decreto legge sui ristori, ai deputati e senatori liguri e, in particolar modo, a coloro che fino a poco tempo fa dai banchi dell’opposizione uscivano quasi giornalmente sui giornali per sostenere queste tesi, e ora che sono parte essenziale di questo governo hanno la possibilità di incidere passando dalle parole ai fatti».

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