Ventimiglia. Anche il gruppo ventimigliese di Liber Theatrum partecipa, come può, all’iniziativa “Facciamo luce sul teatro” promossa oggi 22 febbraio da U.N.I.T.A. (Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivi) sostenuta anche dall’attore italiano Pierfrancesco Favino.
«Noi non abbiamo un teatro nostro da illuminare e tenere aperto, come invece accadrà questa sera in tutta Italia dalle 19.30 alle 21.30. Non abbiamo a disposizione cioè il luogo più adatto dove prepararci, fare e ripetere le prove per poi mettere in scena i nostri spettacoli. Ma partecipiamo ugualmente a questa nobile iniziativa di presidio dei teatri in Italia, affinché questi tornino simbolicamente a essere ciò che da 2500 anni sono sempre stati: piazze aperte sulla città e motori psichici della vita di una comunità.
Il luogo deputato a incontrare quella parte essenziale e indispensabile di ogni spettacolo senza la quale il teatro semplicemente non è: il pubblico! Quel pubblico che noi invece troviamo ad aspettarci ogni volta in una location diversa, spesso all’aperto.
A partire da oggi e nei giorni a seguire, sulle nostre pagine Facebook e Instagram, è allora proprio ricordando i nostri innumerevoli spettacoli itineranti, portati in scena in questi anni soprattutto nel periodo estivo, dove il pubblico oltre agli attori e alle attrici in scena quasi si inseguono, spostandosi in luoghi spesso incantevoli e sorprendenti, che diamo il nostro apporto a questa iniziativa, non tanto di protesta, ma di sensibilizzazione del problema legato alla non possibilità di lavorare e/o di praticare con passione nel mondo dell’arte e della cultura ciò che ci piace di più fare.
Per emozionarci ed emozionare. Per sentire il respiro del pubblico e che cosa risuona dentro di noi. Per comunicare ai nostri affezionati spettatori che noi ci siamo, resistiamo, ci stiamo comunque preparando, non molliamo e non vediamo l’ora di tornare a vedere i vostri sguardi e sorrisi, a sentire i vostri cuori battere con noi, a sentire le vostre risate, a cogliere la commozione nei vostri occhi. “Noi facciamo teatro perché la vita non ci basta”, soprattutto e ancor di più lo vogliamo fare ora!»
commenta