La denuncia

Ue, Coldiretti Liguria: «Con etichette fuorvianti ed allarmistiche si rischia di danneggiare prodotti di tradizione secolare»

«Carne, salumi e vino non sono come le sigarette: necessario non criminalizzare singoli alimenti, ma promuovere dieta equilibrata basata sulle eccellenze dei territori»

riviera24 - Cibo

Genova. «L’Unione Europea vuole cancellare i fondi per la promozione di carne, salumi e vino prevedendo addirittura etichette allarmistiche sulle bottiglie come per i pacchetti di sigarette». Lo denuncia la Coldiretti in una lettera inviata al Commissario Europeo per gli affari economici, in riferimento al nuovo “Piano d’azione per migliorare la salute dei cittadini europei” all’ordine del giorno della riunione dei Commissari, con la scusa di tutelare la salute che va invece salvaguardata promuovendo una dieta equilibrata e varia senza criminalizzare singoli alimenti.

Il giusto impegno della Commissione Europea per tutelare la salute dei cittadini, non può tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di penalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate.

«Una provocazione nei confronti dell’Italia – affermano il presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il delegato confederale Bruno Rivarossa a dieci anni dal riconoscimento Unesco della dieta mediterranea, dieta fondata proprio su un’alimentazione diversificata che con pasta, frutta, verdura, carne, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari, hanno consentito agli italiani di conquistare il primato europeo di longevità.

Con etichette fuorvianti ed allarmistiche non si fa corretta informazione nei confronti del consumatore, ma si rischia solo di danneggiare prodotti di tradizione secolare, con un impatto devastante sull’economia, occupazione e biodiversità italiane. Anche prodotti simbolo del territorio ligure, come i vini DOC locali, rischiano di essere penalizzati in un momento nel quale, grazie alla qualità della produzione e allo spirito imprenditoriale dei nostri viticoltori, stanno continuando a crescere sulla maggior parte dei mercati internazionali, dove hanno fatto segnare un generale +8,9% nei primi sette mesi del 2020, nonostante la situazione emergenziale.

In un momento difficile per l’economia bisogna tutelare le nostre produzioni, continuando a portare sul mercato, e promuovendo al meglio, il valore aggiunto del Made in Italy: non bisogna infine dimenticare che l’equilibrio nutrizionale va sempre ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera e non certo condannando lo specifico prodotto».

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