Il dibattito

Rumori dal campetto di via Gibelli a Imperia, le mamme: «Non va mai bene nulla, fanno solo sport»

Residenti infastiditi dal gioco del basket

Imperia. Si accende il dibattito a proposito dell’utilizzo del campetto di via Gibelli nel capoluogo. Alcuni residenti si lamentano per la presenza di ragazzi che giocando a pallone, in particolare a basket, disturbano il riposo pomeridiano nei giorni festivi e non solo.

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Alcune mamme hanno preso carta e penna  e ci hanno scritto difendendo il diritto dei ragazzi di poter disporre di un punto di aggregazione. La struttura è di proprietà della Provincia: sono in corso trattative per la concessione della gestione al vicino istituto superiore “Marconi“, essendo scaduta la convenzione con il Comune di Imperia che a sua volta lo aveva concesso all’ associazione “Genitori Attivi“, ma che non ha più dimostrato interesse alla prosecuzione del rapporto.

Le famiglie che si lamentano, alcune delle quali hanno parenti anziani e malati che vivono in casa denunciano che il campetto sarebbe chiuso, ma i ragazzi possono farvi ingresso approfittando di buchi nella rete di recinzione e chiedono che venga stilato un regolamento con  orari di accesso, in considerazione del fatto che il “Marconi” sarà libero di poter concedere la struttura ad associazioni in orario extrascolastico.

Di seguito le lettere che due mamme hanno inviato in redazione.

«Sono una mamma di tre bambini e abito alle Ferriere. Mi dissocio da quei residenti che si lamentano del rumore di una palla o del rumore di qualche risata o grido. Perché è solo di questo che parliamo. Ragazzi che giocano a calcio e a basket in orari concessi,  non ci sono mai liti e quando è necessario, dividono il campo in due parti, cosi da poter giocare sia a calcio, che a basket, convivendo tra loro. Come mai noi adulti e anziani non riusciamo a convivere con loro? Abbiamo sempre da lamentarci. Anche quando non fanno niente di illegale o di maleducato! Perché loro non stanno in giro ad imbrattare muri, a fare risse, ma scendono al campetto a fare sport. Sono anni che questo campetto viene usato per giocare, generazioni che preferiscono giocare senza fare danni. Ma non ci va mai bene nulla! Togliendo loro ogni spazio che cosa ci possiamo aspettare? Come mai nessuno si lamenta degli orari in cui passano a togliere la spazzatura (mattino molto presto)? Allora bisognerebbe cambiare anche quegli orari. Ovviamente è solo una provocazione.Ma credo che stiamo chiedendo troppi sacrifici ai nostri bambini e ragazzi in questo momento cosi delicato. Non togliamogli anche quel poco che hanno».

«In riferimento all’articolo uscito sul giornale riguardante il campetto di via Gibelli, scrivo in qualità di abitante del rione per esprimere disaccordo. Il campetto in oggetto è sempre stato un punto di ritrovo per bambini, ragazzi ed attività sportive, nonché uno spazio al servizio delle attività scolastiche. A oggi è ingiustamente sottratto alla comunità che ne ha sempre beneficiato in passato con apertura e chiusura garantita in orari programmati. Attualmente, invece, viene utilizzato solo da chi si introduce in maniera abusiva. Pertanto il disagio lamentato da alcuni abitanti, facendosi portavoce di tutto il quartiere, non corrisponde alla realtà poiché molti chiedono la riapertura regolarizzata del campetto come avveniva in passato».

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