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Pandemia, «Troppo alto il conto per gli agriturismi liguri»

Questo l’allarme lanciato da Augusto Congionti, insieme ad Alessandra Cambiaso, rispettivamente presidente di Agriturist nazionale e di Agriturist Liguria

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- Foto d'Archivio

Genova. «La priorità è rimettere subito in moto il settore agrituristico. Ora dobbiamo voltare pagina puntando su un piano strutturale di ripresa e rilancio, che tenga conto e promuova le peculiarità uniche della nostra offerta, in linea con la transizione verde. Questa lunghissima stagione del Covid, ad oggi, ha registrato oltre milleduecento milioni di danni, senza contare le perdite sulle vendite dirette». Questo l’allarme lanciato da Augusto Congionti, insieme ad Alessandra Cambiaso, rispettivamente presidente di Agriturist nazionale e di Agriturist Liguria, l’associazione che riunisce gli agriturismi di Confagricoltura.

«In tutta la Penisola – continua Congionti – il crollo di business è arrivato anche al 100% per chi organizza eventi e nelle fattorie didattiche. Siamo ad una fase cruciale, occorre riuscire a dare fiato alle attività con indennizzi veloci e immediatamente fruibili, rateizzazioni, riduzione di oneri e semplificazione, ma contemporaneamente programmare azioni specifiche di comunicazione e promozione dell’agriturismo». Pesanti le ricadute della pandemia in tutto il Paese. La Liguria denuncia un meno 60% tra ospitalità, ristorazione e vendita diretta e il completo azzeramento di eventi e attività con le fattorie didattiche.

«Cresce il disagio della categoria sottolinea la presidente ligure di Agriturist, Alessandra Cambiasoin particolare degli operatori agrituristici e dell’ittiturismo, per la gestione delle comunicazioni inerenti la classificazione delle zone di attribuzione in funzione del rischio COVID»

«Tutto ciò – prosegue Cambiaso – lo abbiamo scritto nella lettera inviata ai Prefetti e firmata come Agrinsieme che aggrega Confagricoltura, Cia, Legacoop e Confcooperative per un totale di 16.500 Associati con 6.500 Imprese agricole. Gialla o arancione, la differenza non la fa solo il colore e le relative limitazioni, ma anche i tempi di comunicazione possono cambiare il destino di tante imprese». Anche in questa ultima occasione, le tempistiche sono state tali da creare disagio e ulteriore danno a operatori già fortemente colpiti dagli effetti della pandemia.

«Abbiamo detto – chiude la nota di Agriturist – Confagricoltura Liguria – e confermiamo la consapevolezza della gravità della situazione e la volontà di dare seguito alle norme ed alle decisioni assunte dalle Autorità Sanitarie, ma diventa difficile tollerare ancora questa incertezza continua nella comunicazione. E’ pertanto indispensabile definire una modalità che lasci un tempo utile ad adeguare la propria organizzazione all’ evoluzione delle cose.Per questo proponiamo che se il giorno della comunicazione del cambio “zona” continua ad essere il venerdì le restrizioni o le migliori condizione decorrano dal lunedì successivo». Confagricoltura Liguria chiede ai Prefetti di farsi interpreti presso il Ministro della Sanità e tutto il Governo del malessere sempre più diffuso, verso il quale può essere efficace argine una diversa comunicazione delle modalità applicative di interventi necessari quanto dolorosi.

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