Bowling

Il Bowling di Diano aderisce alla neonata Anbi

L'Associazione Nazionale Bowling e Intrattenimento ha l'obiettivo di essere il punto di riferimento dell’intero comparto

Bowling di Diano

Diano Castello. Grazie alla volontà di un gruppo di imprenditori del settore, è stata di recente costituita l’ANBI, l’Associazione Nazionale Bowling e Intrattenimento. Anbi è soprattutto il risultato dell’attivismo e della determinazione di colui che è stato nominato presidente, Marco Raganini. La nuova realtà ha incontrato da subito l’adesione convinta della General Sporting, la società proprietaria e di gestione del Bowling di Diano (unica associata Anbi al momento in Liguria), e del suo direttore Giuseppe Leotta.

Bowling di Diano

La struttura sita al 105 di via Diano San Pietro, a Diano Castello, a due passi dal centro di Diano Marina, è attualmente chiusa, con la speranza di riaprire, anche grazie all’interessamento dell’Anbi, tra qualche settimana (data ipotetica ad oggi, quella del 6 marzo). Quella dianese è l’unica sala bowling da Montecarlo e Savona e comprende anche un’ampia sala giochi (videogames), calcio balilla, numerosi tavoli da biliardo e da ping pong. Il Bowling di Diano dal 1988 è sinonimo di divertimento, socializzazione e sport.

Bowling di Diano

«Molto del nostro lavoro – dice Leotta – è orientato a rispondere alla voglia di divertimento di giovani e meno giovani, gruppi di amici e famiglie, ma anche di altre categorie, quali disabili, studenti e coloro che si vogliono avvicinare alle competizioni di questa bellissima disciplina. Siamo luoghi importanti nel difficile compito della socializzazione e di questo ne siamo ben consapevoli».

Reviglio e Leotta

Per citare solo l’attività degli ultimi anni, Leotta e il suo staff hanno promosso e ospitato molteplici iniziative, rivolte a persone di tutte le età e per tutti i gusti, dalle numerose gare amatoriali agli spettacoli musicali, dalle competizioni di freccette e minivolley ai concorsi di bellezza (Miss Bowling). E i tanti compleanni che vi si festeggiano per piccoli e meno piccoli che si cimentano tra strike e spare. Molto di tutto questo è stato forzatamente cancellato da un anno a questa parte.

Bowling di Diano

Più in generale, dopo oltre sessant’anni di attività di bowling in Italia gli imprenditori del settore hanno capito quanto sia importante unirsi per far sentire la propria voce e Giuseppe Leotta ha compreso come questa esigenza sia importante, anche se sposta un poco l’attenzione per il proprio lavoro di imprenditore.

«Come Anbi stiamo muovendo i primi passi – dice Leotta –. Non è facile vista la situazione emergenziale. Gli impianti di bowling sono in grave sofferenza in tutta Italia. Il nostro comparto non è mai stato indicato nei vari dpcm, siamo considerati il più delle volte come sale giochi, quando invece la nostra identità è ben diversa. Dal lockdown di fine febbraio ci è stato concesso di riaprire parzialmente solo a partire da luglio 2020, un periodo di certo non centrale per la nostra attività. E abbiamo sostenuto tante spese per mettere i nostri locali in sicurezza. La chiusura disposta a metà ottobre ci ha messo ancora di più in difficoltà. Oggi siamo davvero in difficoltà anche se vogliamo continuare a dispensare messaggi positivi, come lo slogan che abbiamo lanciato in autunno “speriamo di ritornare presto a divertirci insieme”. Non possiamo però dimenticare che ci sono colleghi impossibilitati a sostenere la situazione, imprenditori che stanno addirittura meditando lo smantellamento delle loro attività.

E questo sarebbe davvero un peccato, considerando anche il grande slancio e il prestigio di cui ha goduto la disciplina dal titolo mondiale conquistato dalla nazionale italiana maschile poco più di due anni fa. Un’impresa storica che porta anche la firma di Marco Reviglio, campionissimo che proprio sulle piste del Bowling di Diano ha iniziato la sua carriera».

L’Anbi è operativa solo da qualche settimana e già i primi segnali positivi sono evidenti: quasi 70 sono gli impianti che hanno aderito in ogni parte d’Italia. L’obiettivo è ambizioso: essere il punto di riferimento dell’intero comparto. Il percorso è chiaro ai consiglieri di Anbi e a Leotta: «Per fare in modo, da subito, che sia riconosciuto il nostro diritto nella determinazione dei ristori, per sopravvivere e avere almeno una possibilità di riprendere il nostro lavoro e poter così continuare a offrire momenti di relax a coloro che decidono di entrare nei nostri locali, tenendo conto anche della nostra valenza sociale e turistica».

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