Il caso

Festival di Sanremo, batosta ai taxisti: il Cts vuole l’uso di autisti “Covid-free” per gli spostamenti

Nelle 75 pagine del protocollo sulla sicurezza sono previsti tamponi sia ai conducenti ncc che ai giornalisti

Sanremo. «Si consiglia ad addetti ai lavori e giornalisti di utilizzare per gli spostamenti mezzi ncc (noleggio con conducente), i cui autisti siano controllati costantemente e sottoposti al tampone per Covid-19». Sono queste le paroline contenute nelle 75 pagine del protocollo sulla sicurezza per il Festival della Canzone, in programma dal 2 al 6 marzo, che stanno mandando in fibrillazione una delle categorie più compatte della Città dei Fiori: quella dei taxisti.

Il punto in questione è uno di quelli su cui il sindaco Alberto Biancheri ha espresso grosse perplessità durante l’ultima riunione che si è tenuta in Prefettura a Imperia, dove, enti e istituzioni coinvolte nel piano della sicurezza per il Festival hanno iniziato a confrontarsi sulle misure da applicare in concreto durante la settimana della kermesse. La prescrizione sui taxisti – che di fatto si abbatte come una mannaia in un periodo già segnato dai limiti agli spostamenti  – lascia indirettamente intendere che a tampone non verranno sottoposti solo addetti ai lavori e artisti che accederanno all’Ariston, ma anche i giornalisti accreditati alla sala stampa che Rai sta predisponendo al casinò.

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Quella del Cts sui taxisti rappresenta al momento una raccomandazione e non un obbligo. Tuttavia, la preoccupazione nella categoria è altissima. La speranza è legata a una possibile convenzione tra Radio Taxi e Rai che spalanchi le porte alla possibilità di opzionare alcune vetture a cui applicare i rigidi protocolli in discussione: partendo proprio dal tampone.

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