Il punto

Covid, Toti: «I dati in Liguria sono buoni, fiduciosi di tornare in fascia gialla al termine della prossima settimana»

«Rimane ancora una differenza sostanziale tra il distretto sociosanitario di Ventimiglia e il resto della Liguria ma i dati rilevano una sostanziale stabilità»

Giovanni Toti

Genova. «I dati sono buoni. È arrivato il report n. 40 dell’Istituto Superiore di Sanità: dal combinato disposto dei fattori di rischio, la Liguria si colloca in fascia gialla. Pertanto, a legislazione vigente, siamo sufficientemente fiduciosi di tornare in gallo al termine della prossima settimana. È una buona notizia, vedremo il governo la prossima settimana quale indicazioni darà». Così dice il presidente e assessore alla Sanità di Regione Liguria Giovanni Toti nel consueto punto stampa di aggiornamento sulla pandemia da Covid-19.

Attualmente la Liguria è in fascia arancione e rimarrà tale anche la prossima settimana. Il governatore ha evidenziato che «rimane ancora una differenza sostanziale tra il distretto sociosanitario di Ventimiglia e il resto della Liguria» ma «i dati rilevano una sostanziale stabilità con un lieve calo dell’incidenza del virus, a dispetto delle varianti che preoccupano molto il mondo scientifico e i responsabili della sanità pubblica come noi, ma che per il momento non incidono sui nostri numeri. Lo dimostra anche il calo degli ospedalizzati, 19 in meno, per complessivi 581 pazienti ricoverati: siamo scesi sotto le 600 unità e questa è senz’altro una buona notizia. Calano anche i pazienti in terapia intensiva. Speriamo sia un andamento duraturo. Certamente la situazione è da tenere attentamente sotto controllo, soprattutto nel ponente ma al momento il sistema non risente di alcun fattore che faccia invertire la tendenza in progressivo calo da tempo».

Sulla somministrazione dei vaccini e sulle prenotazioni per le persone con più di 80 anni, il presidente Toti ha osservato che «stanno aumentando le somministrazioni, il sistema si sta uniformando alle indicazioni ricevute durante la riunione di ieri con Alisa, in riferimento ai vaccini cosiddetti ‘freeze’».

Per quanto riguarda l’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità, il subcommissario di Alisa e responsabile Prevenzione Filippo Ansaldi ha spiegato che «è riferito alla settimana dall’8 al 14 febbraio, ma non per tutti gli indicatori. Emerge che la capacità di monitoraggio rimane buona, è ottimale quella di accertamento diagnostico. La diffusione del virus è stabile e in lieve diminuzione. L’Rt riportato nel report, superiore a 1 (1.02) è relativo al 2 febbraio: in queste due settimane il profilo della curva è cambiato in meglio e quindi anche l’Rt è verosimilmente più basso. La pressione ospedaliera risulta sotto soglia rispetto a quella indicata come ‘pericolosa’. Circa i nuovi casi, l’incidenza media giornaliera è in diminuzione. Per queste ragioni, la valutazione globale del rischio della Liguria è bassa, è basso l’impatto del Covid sul sistema sanitario regionale ed è bassa la probabilità di progressione. Questo ci dice che gli indicatori sono da area gialla. Ora siamo ancora in arancione perché sono necessarie due settimane con tutti gli indicatori da area gialla per il passaggio di zona quindi se la prossima settimana avremo indicatori gialli, al suo termine potremo tornare in area gialla».

Sulla consegna dei vaccini è intervenuta la direttrice della Struttura Complessa Politiche del Farmaco di Alisa e referente regionale per logistica del vaccino Barbara Rebesco: «Sono state consegnate 147.950 dosi, di cui oltre 98mila sono già state somministrate. Sabato 20 febbraio, è previsto l’arrivo di 14.300 dosi di AstraZeneca, per cui Aifa ha confermato l’utilizzo fino a 65 anni. La settimana prossima sono attese ulteriori 30.830 dosi, 22.230 di vaccino Pfizer e 8600 di vaccino Moderna».

Intervenuto anche il direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino Matteo Bassetti che è intervenuto sulle varianti, sottolineando che «dal punto di vista di un clinico, questa settimana abbiamo avuto quattro casi ricoverati con la variante inglese su 20 ricoveri complessivi (intorno al 15%) e i pazienti non avevano un quadro clinico diverso dai ricoverati contagiati con il ceppo originario. Questo è importante per dare un messaggio ai cittadini: avere l’infezione da SarsCov2 con la variante inglese non è diverso per aggressività, ma solo per contagiosità. Anche se, al momento, anche sotto il profilo della contagiosità non sembra avere un impatto sul nostro territorio, considerato che è possibile che le varianti fossero presenti in Liguria anche nelle settimane e nei mesi passati».

Bassetti ha poi annunciato che «come Università di Genova e Ospedale Policlinico San Martino, insieme ad Alisa, abbiamo iniziato uno studio sui pazienti con variante inglese per confrontarli con quelli che non ce l’hanno». Inoltre «abbiamo finalmente concluso il protocollo per i monoclonali, condiviso con Alisa e con i medici di medicina generale. Nel momento in cui saranno resi disponibili – ha concluso Bassetti – in Liguria avremo pronto il percorso preciso su come possono arrivare ed essere somministrati. Ci auguriamo possano aiutarci nella lotta al Covid-19».

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