Lo scontro

Caso Angerer, interviene l’ex sindaco che acquistò la villa: «Abbia uso pubblico»

Leone Pippione si schiera con Ponente Ambiente e Cultura criticando il progetto dell'assessore Ormea

villa angerer mercede sanremo

Sanremo. «Ho appreso con doloroso sgomento che l’amministrazione comunale intenderebbe destinare ad un uso improprio il gioiello del liberty sanremese». Il presidente della Famija Sanremasca ed ex sindaco della Città dei Fiori Leone Pippione interviene in questo modo sulla nuova destinazione ad albergo prevista per Villa Angerer.

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«Desidero premettere alcune considerazioni in merito alle dichiarazioni dell’assessore Silvana Ormea,  – continua l’ex sindaco che acquistò l’immobile alla guida del Comune: Villa Angerer venne acquistata nel 1990 dal Comune di Sanremo dai proprietari del tempo (la famiglia Belloni che ha gestito il Casino Municipale dal 1934 al 1940). Iil costo venne finanziato attingendo alle quote dei ricavi della casa da gioco destinate alla miglioramento e manutenzione dell’immobile. La destinazione a suo tempo abbozzata era quello di realizzare per il Casino Municipale una sorta di Terrazza Martini, ove intervistare, accogliere personalità della cultura e dello spettacolo, oltre un Museo del festival o della Musica, festival sorto nel 1951 proprio per merito del gestore della casa da gioco Pier Busseti in accordo con il direttore Radio Rai. La villa non venne abbandonata, ma negli anni ‘90, sottoposta a importanti lavori di assestamento e restauro esterno (infissi, tetto, caditoie, ecc.) sotto la direzione del professor Paolo Portoghesi, uno dei massimi conoscitori del liberty, (la cui moglie, signora Massobrio è di Sanremo). Lavori significativi vennero anche realizzati per valorizzare le varietà botaniche del giardino (Angerer fu un amante delle varietà botaniche ricercate in tutto il mondo) tanto che, per qualche tempo, il giardino fu visitato da comitive di turisti e amanti della natura».

«E’ quindi infondato dire – prosegue Pippione – che la villa è abbandonata da 30 anni, affermazioni che mettono in luce scarsità di conoscenze ed approfondimenti. A parte che non è dato sapere a quali associazioni culturali la gestione della villa è stata proposta, né le condizioni di eventuale affidamento, il nocciolo della questione è che la villa è stata acquistata e deve essere utilizzata per un uso pubblico. Si fa tanto parlare di Sanremo città della musica, ma quale migliore utilizzo potrebbe essere quello di villa Angerer proprio a tale scopo? Potrebbero trovare posto, oltre la storia della musica a Sanremo e in Italia, costumi e storia del festival di Sanremo e la Rai ha filmati di tutti i festival. Potrebbe essere una attrattiva importante ed un luogo di incontro, di studio, di intrattenimento, con libri di musica, bar, ed altro con gestione del Casino Municipale, perché no?».

«Questa idea di usare Villa Angerer per ricavarne una piccola rendita – termina Pippione – dimenticando il tesoro che la Civica Amministrazione ha a sua disposizione, denota una mentalità piuttosto limitata ed una mancanza di visione per il turismo e la cultura della città. E buttarla in politica insinuando visioni ideologiche, mi spiace dirlo, mette in luce una scarsa capacità di dialogo e di interesse per pareri diversi o opposti. Sin qui ho scritto le mie impressioni personali ma, visto che sono presidente della Famija Sanremasca porterò la questione all’attenzione del Consiglio Direttivo convocato per lunedì prossimo».

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