Il fotografo e regista

“Sopravvissuti all’Homo Sapiens” tra le montagne dell’Appennino ligure-piemontese: il nuovo progetto di Paolo Rossi

Una storia di resistenza selvatica

Imperia. Al via il nuovo progetto del fotografo e regista Paolo Rossi, che già lo scorso anno ha realizzato – grazie ad un crowdfunding che ha raccolto numerosissime adesioni da tutta la nazione – il cortometraggio “Felis – gatto sarvægo” (selezionato per “Attraverso Festival” e “Sondrio Festival”) in cui è stato possibile vedere, in video esclusivi registrati in una delle valli più selvagge dell’Appennino Ligure, il gatto selvatico (Felis silvestris silvestris), specie considerata da tempo scomparsa in quell’area. Il film è stato realizzato grazie a mesi di studi e ricerche e sono state montate diverse video-trappole per monitorare il territorio, senza utilizzare alcun attrattivo.

 Paolo Rossi

L’obiettivo del nuovo progetto è quello di realizzare un cortometraggio denominato “Sopravvissuti all’Homo Sapiens”. Una storia di resistenza selvatica sulle specie di animali selvatici che hanno resistito fino ad oggi tra le montagne dell’Appennino ligure/piemontese attraversando gli anni di massima espansione della civiltà rurale. A differenza di oggi, sino agli anni ’50 del ‘900 i nostri monti erano molto densamente popolati. L’uomo tagliava i boschi, creava pascoli, braccava animali selvatici e vendeva le loro pellicce: la civiltà si è sempre sviluppata a scapito delle foreste. Linci, lupi e cervi furono del tutto sterminati ma altre creature riuscirono a resistere. Il film parlerà di loro: volpi, mustelidi e gatti selvatici.

 Paolo Rossi

Come verrà utilizzato il ricavato:
– Lavoro sul campo: spostamenti in auto, interviste, controllo delle videotrappole, riprese audio e video
– Lavoro in studio: editing video e musica
– Produzione dei premi per i sostenitori (T-shirt, foto e workshop)
– il 5 % resterà alla piattaforma che ci ospita
Con la preziosa collaborazione di Nicola Rebora, fotografo di lupi e fauna selvatica.

La troupe:
Alessandro Ghiggi – Naturalista e Videomaker
Dario Casarini – Naturalista e Videomaker

Per i sostenitori sono previsti vari premi, tra cui il posto riservato alla prima proiezione del film, la t-shirt ufficiale, un link segreto per vedere o scaricare in anteprima il film sul proprio computer, fotografie a tiratura limitata firmate e numerate che ritraggono volpe, lupo e gatto selvatico in libertà, una copia tra a scelta tra “Felis” (il primo libro fotografico in Italia sul gatto selvatico) e “Leombre tra i faggi” (Libro fotografico che ritrae lupi e caprioli in ambienti selvaggi) e un’escursione di un’intera giornata sulle tracce dei protagonisti del film (lupi, mustelidi, volpi e gatti selvatici) nel cuore dell’Appennino ligure/piemontese. Il link per vedere il trailer del film e fare una donazione è il seguente: https://www.produzionidalbasso.com/project/sopravvissuti-all-homo-sapiens-una-storia-di-
resistenza-selvatica/

«Dal 2010 fotografo lupi e altri selvatici nelle zone più selvagge dell’Appennino e delle Alpi (Italia). Nel 2014 le mie foto entrano a far parte del libro di Francesca Marucco  Il lupo biologia e gestione sulle Alpi e in Europa. Nel 2017 ho realizzato il libro fotografico  Lupi Estremi  (con SkullCreativeLab). Nello stesso anno la BBC mi ha intervistato sul canale  Outlook World Service, intitolando il racconto  The magic moment of a wolf sighting. A inizio 2018 ho realizzato Incivili, secondo libro fotografico (con Mattia Parodi). Nel 2019 è uscito il mio terzo libro fotografico, Le ombre tra i faggi  (con Mattia Parodi), stampato nel più totale rispetto dell’ambiente.

Dal 2017 sono diventato anche regista di brevi documentari, Vacche Ribelli (2017) e La vendetta del lupo monco  (2019) ne sono due esempi. Dal 2018 realizzo i primi filmati di  gatto selvatico europeo in libertà sull’Appennino Ligure  e nel 2020, con l’aiuto del mio collega Nicola Rebora, svelo il dietro le quinte di questa scoperta attraverso un documentario breve,  FELIS – gatto sarvægo  e un omonimo libro fotografico.

Ogni mia foto dedicata agli animali selvatici è frutto di ricerca, studio e lunghe attese. Nessuna foto quindi, è stata scattata da capanni con annessi carnai o esche di qualsiasi genere per attirare animali. Gran parte delle mio repertorio fotografico si trova solo sui miei libri fotografici. Utilizzo i social network al solo scopo di pubblicizzare i miei eventi pubblici, che sono la spina dorsale del mio lavoro» – racconta Paolo Rossi.

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