Il caso/2

Sindaci di Vallecrosia e Camporosso a colloquio con il prefetto Intini. Biasi e Gibelli: «Ci siamo chiariti»

Dopo primo colloquio su istituzione campo di transito per migranti

Biasi Gibelli

Vallecrosia. Ha avuto luogo alle 19 di ieri un secondo incontro in videoconferenza tra il prefetto di Imperia Alberto Intini e i sindaci Armando Biasi di Vallecrosia e Davide Gibelli di Camporosso. Un lungo confronto, durato circa due ore, richiesto dallo stesso prefetto dopo una prima riunione delle 11, che aveva visto coinvolti anche il prefetto del Ministero dell’Interno Michele Di Bari, il presidente della Provincia Domenico Abbo e il sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino e che aveva lasciato a bocca asciutta Biasi e Gibelli, irritati per non aver saputo nulla prima dell’incontro del protocollo di intesa sulla gestione dei migranti.

A differenza del primo colloquio, che ha visto anche scaldarsi i toni, quello di ieri sera è stato chiarificatore. Lo conferma Davide Gibelli: «C’è stato un confronto molto positivo con il prefetto Intini che ha chiamato sia me che il sindaco Biasi – dichiara – La riunione aveva lo scopo di illustrare nel dettaglio quelle che sono state le procedure che hanno poi portato all’elaborazione del protocollo di intesa per la gestione dei migranti tra il Comune di Ventimiglia, la Provincia di Imperia, la Regione Liguria e la prefettura». «E’ stato molto utile – aggiunge – Perché non sapevamo nulla del protocollo e il prefetto si è premurato di informarci nel dettaglio. In realtà poi è stato precisato che il prefetto ieri ha voluto coinvolgere anche noi per la semplice ragione di essere i sindaci dei Comuni confinanti a Ventimiglia. Quindi la riunione stessa delle 11 poteva servire come mezzo di informazione delle decisioni assunte dal Comune di Ventimiglia e dagli altri enti coinvolti».

Soddisfatto anche il sindaco Armando Biasi, che ieri, più di tutti, si era inalberato nel corso della riunione, convinto che il nuovo centro di transito per stranieri sarebbe stato istituito in centro a Vallecrosia, dove la diaconia Valdese ospita attualmente donne e bimbi migranti. «Si sono resi conto della figuraccia che hanno fatto nei nostri confronti – ha detto Biasi – Ieri sera abbiamo ragionato sul problema Ventimiglia e condiviso le idee del prefetto. Il protocollo (quello predisposto con il Comune di Ventimiglia, ndr) non fa sì che Ventimiglia si tiri fuori dalle sue responsabilità gestionali, visto che è anche città capofila del distretto socio-sanitario e ha una struttura tecnica che anche gli altri Comuni pagano». Secondo Biasi creare una struttura al di fuori di Ventimiglia non risolverebbe il problema migranti nella città di confine: «Anche se il centro dovrà sorgere in una località limitrofa, i migranti continueranno a stare tutti a Ventimiglia perché vogliono raggiungere la Francia, quindi il problema rimarrebbe comunque. La questione Ventimiglia non se lo risolve dicendo “Non vogliamo più il centro”. I Comuni limitrofi potranno essere d’aiuto a ridurre il la pressione in città, ma la regia dovrà farla sempre Ventimiglia».

In ogni caso, il rischio è che il bando che la prefettura indirà a breve vada deserto, visto che chi vi dovrebbe partecipare, per avere la gestione del centro di transito deve in ogni caso avere l’avvallo del sindaco del Comune in cui si trova la struttura idonea ad ospitare i migranti. E, ad oggi, non sembra che nessun sindaco dell’estremo ponente abbia l’intenzione di accettare.

A breve, comunque, la prefettura convocherà i sindaci del distretto intemelio per un aggiornamento sulla questione migranti.

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