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Parchi in Liguria, Tosi e Botto (M5s): «Provvedimento regionale in contrasto con legge quadro aree protette»

«Le ultime disposizioni regionali appaiono in controtendenza con i principi generali disposti dalla normativa nazionale»

parco alpi liguri
- Foto d'Archivio

Genova. «Il centrodestra regionale ci riprova: sforbiciare le aree protette pare sia infatti una missione della Giunta Toti. Non è bastata la recente bocciatura della Corte Costituzionale, che ha dichiarato l’illegittimità di ben cinque articoli della legge regionale del 2019: a fine dicembre, ecco l’ennesima imboscata alle aree protette. Come definire altrimenti il provvedimento collegato alla legge di stabilità per l’anno finanziario 2021, all’interno del quale, con l’articolo 30, sono state introdotte una serie di modifiche in materia di aree protette? Modifiche che riteniamo siano in contrasto con la normativa nazionale».

Così dice la senatrice ligure del M5S Elena Botto, che aggiunge: «poiché riteniamo che gli interventi introdotti violino almeno due leggi fondamentali dello Stato, ho chiesto una valutazione anche al Ministro per gli affari regionali e le autonomie, al quale è indirizzata l’interrogazione depositata oggi stesso».

«Le disposizioni collegate alla manovra sono incostituzionali. La Giunta regionale ha infatti previsto che gli enti locali interessati da una proposta di modifica delle aree protette si dovranno esprimere sul merito entro 15 giorni e che, in caso di non pronuncia, varrebbe il silenzio-assenso. Le criticità rilevate nel testo regionale sono numerose. Intanto, il parere di modifica dei confini dei parchi degli enti locali da rendere entro 15 giorni non è applicabile ai sensi dell’articolo 16 comma 3 della legge 241/90, che esclude la materia ambientale. Poi, il silenzio-assenso non si può applicare in materia ambientale, come previsto dal comma 4 dell’art. 20 della legge 241/90. E ancora, la legge quadro 394/1991 non prevede il silenzio-assenso per la definizione dei parchi. Infine, ricordiamo che la Corte Costituzionale si è più volte espressa per l’illegittimità del silenzio-assenso nell’ambito della tutela ambientale. Auspichiamo che, grazie alle interrogazioni al Ministro dell’Ambiente e al Ministro per gli affari regionali, si possa fare chiarezza ed evitare che le modifiche introdotte portino all’ennesima sforbiciata delle aree protette liguri: i Parchi sono una risorsa da valorizzare sia da un punto di vista economico che ambientale», dichiara anche il capogruppo regionale Fabio Tosi.

«Le ultime disposizioni regionali appaiono in controtendenza con i principi generali disposti dalla normativa nazionale, che detta i principi fondamentali per l’istituzione e la gestione delle aree naturali protette al fine di garantire e promuovere, in forma coordinata, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale del Paese», conclude la senatrice Botto.

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