Il caso

Nuovo ordinamento pseudo-religioso a Seborga, il principato smentisce: «C’è chi cerca visibilità»

Il consiglio della corona prende le distanze dal sedicente nuovo ordinamento formato da un gruppo guidato da Gianluca De Lucia

Riviera24- Festival cinofilo Seborga

Seborga. Un nuovo ordinamento pseudo-religioso costituitosi nel Principato di Seborga per iniziativa di un gruppo di cittadini legati alla sezione monegasca della Chiesa Cattolica Nazionale Polacca, una chiesa vetero- cattolica scismatica? A smentire quanto ipotizzato è lo stesso “Consiglio della Corona” che in una nota pubblicata sul sito internet del principato prende le distanze dal sedicente nuovo ordinamento formato da un gruppo che avrebbe eletto al proprio vertice un nuovo “principe-abate”, nella persona di Gianluca De Lucia: «In realtà – si legge – E’ un agente immobiliare nel Principato di Monaco che avrebbe inoltre scritto una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana per chiedere il riconoscimento di Seborga quale stato monastico autonomo».

«È evidente – prosegue la nota – Che il “vero” Principato di Seborga, cioè quello legittimato dai cittadini che non a caso costituiscono il Popolo Sovrano, non ha nulla a che vedere con simili iniziative promosse dal sig. De Lucia, delle quali peraltro siamo al corrente da tempo e dalle quali abbiamo già preso le distanze, come riportato nella pagina sempre aggiornata “Attività non riconosciute dal Principato” pubblicata sul nostro sito Internet ufficiale www.principatodiseborga.com (che invitiamo tutti a consultare)».

«La sempre più intensa visibilità del Principato di Seborga ha sempre attratto, e purtroppo continuerà ad attrarre, le attenzioni di persone che nulla hanno a che fare con Seborga e che sono invece semplicemente in cerca di visibilità personale – conclude il consiglio -. L’unico modo per disincentivare questo trend è sapere come stanno le cose realmente e non dare alcun credito a queste persone, e in questo senso desideriamo ringraziare tutti coloro che quotidianamente ci sostengono quale unico Principato legittimo». 

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