Il punto

Imperia, presidente Toti: «Vorremmo vedere aperto palco Ariston, ma presto per linee guida»

Fondamentale guardare agli altri paesi, come la vicina Francia

Imperia. «L’ho ribadito anche all’assessore Berrino, che vorremo vedere il palco dell’Ariston aperto, abbiamo tanti progetti attorno al Festival di Sanremo». A dichiararlo, al termine della conferenza stampa indetta dall’ospedale di Imperia per fare il punto sul Coronavirus in Liguria, è il presidente della Regione Giovanni Toti. A margine dell’incontro con la direzione sanitaria aziendale, in occasione della presentazione ai medici ospedalieri del nuovo direttore generale dell’Asl 1 Imperiese, Silvio Falco, il governatore Toti ha fatto un punto sul Covid-19.

Alla domanda se il Festival possa essere un veicolo per un eventuale innalzamento dei contagi, Toti ha risposto: «Il Festival è uno dei nostri punti di forza della promozione del territorio ligure. Siamo la Giunta regionale, che è tornata su quel palco, come partner strategico della manifestazione, dopo che erano molti anni che non ci stava. Tuttavia, capire ora quali saranno le linee guida della sala dell’Ariston, dei tamponi o dei distanziamenti, mi sembra prematuro”. Toti rassicura: “Stiamo comunque già incontrando la Rai quasi settimanalmente e i nostri professionisti sono a disposizione. Penso che ne riparleremo e avremo le idee più chiare, ai primi di febbraio».

Sull‘incontro con i dirigenti dell’Asl 1, Toti ha detto che si è trattato di «un’occasione per fare il punto sul lavoro che abbiamo fatto in queste settimane, quando abbiamo costruito la nuova dirigenza della sanità ligure, ma soprattutto quello che dovremmo fare in una stagione che si preannuncia ancora molto complessa e che vede il Covid ancora non mollare la presa anche se questa provincia non ha particolari recrudescenze in questo momento, in cui dovremmo affrontare una campagna vaccinale molto complessa e anche imponente numericamente e nel frattempo avere anche lo sguardo lungo e il cervello sufficientemente duttile per poi recuperare tutto quello che stiamo lasciando indietro nella risposta Covid e dare risposte di sistema alla nostra sanità tra cui, non ultimo, l’ospedale unico di Taggia che resta uno degli obiettivi di questa legislatura, motivo per cui abbiamo scelto anche un professionista di grande esperienza anche da questo punto di vista (Silvio Falco, ndr). Ora pensiamo a vincere l’ultima battaglia, quella della vaccinazione, poi pensiamo al nostro futuro in termini di prospettiva».

Oltre ai numeri dei nuovi casi in Liguria e in Italia, bisogna guardare ai paesi europei, soprattutto quelli confinanti, come la Francia. «Oggi Francia, Germania, Gran Bretagna e anche Spagna stanno applicando misure piuttosto rigide, ora vedremo quali saranno le misure decise dal governo italiano ma sostanzialmente immagino un sistema come quello che conosciamo ma rafforzato dal punto di vista degli schemi – ha dichiarato il governatore -. Chiaro che se dobbiamo stare attenti ormai in tutta Italia perché il mondo è interconnesso e nonostante la chiusura delle frontiere è ovvio che il virus non si fermi alle Alpi e ahimè neppure sulle nostre spiagge, qua c’è un filo di attenzione in più perché la Francia è molto vicina, precorre normalmente la tendenza del virus di alcune settimane (quello che abbiamo visto accadere in Francia prima di noi, poi lo abbiamo vissuto nei mesi di ottobre e novembre – oggi lì è tornato a salire e questa è una delle ragioni che ci fa pensare che dobbiamo stare molto attenti nelle prossime settimane». Nelle ultime 24 ore in Francia si sono registrati quasi 16mila contagi, mentre nelle ultime due settimane i casi sono stati 220mila. Nonostante la recrudescenza dei contagi, il portavoce del governo francese, Gabriel Attal, stamani ha assicurato ai microfoni della radio Europe 1 che l’esecutivo non pensa, al momento, ad imporre un nuovo lockdown ai francesi anche se la situazione è seguita con particolare attenzione.  Nonostante i timori di un rimbalzo delle cifre dell’epidemia di Coronavirus questa settimana – cruciale per gli effetti dei giorni di festività di fine anno e per la presenza della variante Gb sul territorio – il governo ritiene che «nelle situazione attuale non si prevede alcun lockdown».

Piano vaccinale. «Il vaccino Moderna arriverà in dosi molto limitate nei prossimi due mesi e comincerà a crescere da marzo – ha detto ancora Toti – Purtroppo il piano fatto dal governo italiano è un piano molto sbilanciato per evidenti ragioni sul secondo, il terzo e il quarto trimestre del 2021 mentre noi abbiamo una fretta importante di chiudere almeno sui soggetti più fragili nelle prossime due mensilità un numero fondamentale di vaccini, quindi ci stiamo organizzando tutti perché Pfizer e Moderna, che sono i due vaccini che avremo a disposizione anche se sono i più complessi da usare, possano servire a questo, mi auguro che anche il piano del commissario Arcuri si adegui via via alle consegne di vaccini che cambiano di settimana in settimana, quindi è difficile fare una programmazione attenta». 

commenta