La guerra dei rubinetti

Affaire Rivieracqua, spunta relazione dei tecnici di Amaie: «Fermare l’acquisto di acqua da Amat»

Per Chiarelli e Ferrari, «bisognerebbe interrompere il pagamento delle fatture ad Amat e comprare l'acqua direttamente da Amaie»

La sede dell'Amaie

Sanremo. «La tubazione del Roja 1 compresa tra Capo Verde e Capo Cervo che si riteneva fosse stata realizzata con fondi del Comune di Imperia, in realtà fu costruita grazie a finanziamenti regionali conferiti ad un Consorzio di comuni di cui fanno parte anche, oltre a Imperia, Diano Marina, San Bartolomeo al Mare e  Cervo. Tale Consorzio fu costituito per la costruzione e gestione dell’infrastruttura».

All’indomani dell’integrazione del ramo idrico di Amaie, mediante affitto di ramo di azienda, per la gestione del servizio idrico nel Comune di Sanremo in Rivieracqua, spunta una relazione tecnica  stilata dal direttore tecnico operativo di Amaie Paolo Ferrari e dal direttore esecutivo Valerio Chiarelli che apre nuovi scenari per quanto riguarda l’Ato idrico provinciale.

Ferrari e Chiarelli nella loro relazione (datata 7 luglio 2020) destinata al Cda di Amaie e al direttore generale Angela Ferrari  allegano una corposa documentazione evidenziando che: «Sembrerebbe che la tubazione Roja 1 a valle di Capo Verde sia anche di di proprietà al 50 per cento dei comuni soci di Rivieracqua, i quali risulterebbero anche intestatari di concessioni di emungimento, apre, quindi, un nuovo scenario da esplorare, ovvero se nelle more di completamento della procedura in corso inerente l’affitto di ramo di ramo d’azienda, Amaie possa cedere direttamente l’acqua a Capo verde alla sua partecipata Rivieracqua, la quale, a a sua volta, la può distribuire ai comuni di Levante utilizzando proprio la condotta del Roja 1 di cui avrebbe pieno titolo, in quanto, si ritiene, conferita pro quota insieme agli altri impianti proprio al momento del subentro del Sistema idrico integrato nei Comuni proprietari. In tale ipotesi ad Amat potrebbe spettare solamente un rimborso del vettoriamento della propria quota parte, riducendo significativamente quanto corrisposto attualmente sulla base della transizione del 2016 ».

«Si ritiene quanto mai urgente valutare la possibilità , dal punto di vista giuridico/amministrativo di acquistare acqua da Amaie, analizzando, altresì, l’ipotesi di rigettare fin da subito le fatture di Amat, eventualmente anche retroattivamente, tenuto conto della scrittura privata del 5 maggio 2016, e considerando che il termine naturale delle convenzioni tra Comuni e Amat intercorse per la costruzione del Roja bis potrebbe essere da tempo scaduto», precisano i tecnici Amaie nella loro relazione desunta, come loro stessi scrivono «sulla scorta di ricerche effettuate presso un archivio privato da cui sono emersi solo di recente i documenti allegati in copia».

«Infine- concludono Ferrari e Chiarelliper quanto attiene il valore residuo della condotta Roja bis di Amat, oltre a tenere conto delle quote rimborsate dai comuni ad Amat nel corso del tempo, va aggiunta la possibilità di una rivalutazione economica che tenga conto del suo stato di fatto attuale, così come del resto evidenziato dalla relazione dell’Unità di crisi del sistema Roja, dove appare un invecchiamento precoce della condotta sottomarina con necessità di interventi importanti di manutenzione straordinaria».

 

 

 

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