Benefici economici

Vallecrosia, approvato nuovo regolamento sull’erogazione dei contributi comunali

Dopo un laborioso iter amministrativo dei Servizi Sociali avviato nel giugno del 2019

consiglio comunale vallecrosia
- Foto d'Archivio

Vallecrosia. Dopo un laborioso iter amministrativo dei Servizi Sociali, avviato nel giugno del 2019, il Consiglio Comunale di Vallecrosia, ieri, mercoledì 16 dicembre, ha approvato il regolamento sull’erogazione dei contributi comunali.

La pratica era stata esaminata senza rilievi dalla competente commissione consiliare già lo scorso 3 dicembre ricevendo il plauso anche dei tre gruppi di opposizione. La responsabilità dello studio del nuovo procedimento atto a predisporre un nuovo provvedimento, piuttosto corposo e articolato, che sostituisse il vecchio regolamento adottato quasi trent’anni fa nel 1991, era stato affidata al lavoro dei tecnici del Servizi Sociali comunali e ufficio Minori coordinati dal funzionario Roberto Capaccio con la precisa indicazione politica amministrativa di mettere al centro di tutti gli interventi la famiglia.

Riferisce l’assessore delegata ai Servizi Sociali Marilena Piardi: «Siamo partiti da un’analisi del tessuto sociale della cittadinanza, dalla demografia, dall’aumento della durata della vita media e della potenziale utenza la cui composizione è parecchio cambiata nel tempo, soprattutto in tema di immigrazione, emarginalizzazione, disabilità, nuove povertà. Dopodiché abbiamo analizzato i nuovi bisogni nel contesto della normativa che in questi decenni si è evoluta e cercato di istituzionalizzare in un regolamento, che tenesse conto di tutte queste variabili, le prassi amministrative fino ad oggi seguite dagli uffici cercando però di fluidificare i processi, rendendoli più agili e leggeri, con tempi più veloci, migliorando la risposta alle necessità dell’utenza, utilizzando criteri di efficienza, efficacia e soprattutto di trasparenza che, quando si tratta di utilizzo di denaro pubblico, diventa essa stessa sostanza oltre che forma».

Illustra il coordinatore del gruppo di lavoro ed estensore del regolamento Roberto Capaccio: «Abbiamo a lungo riflettuto e dibattuto con le assistenti sociali Giuliana Boido, Elena Simondo, con la responsabile dell’Ufficio comunale Minori Daniela Bono e con il resto dello staff, su come rendere più snelle e omogenee le procedure per poter fornire tempistiche certe; abbiamo inoltre acquisito le consulenze di altri responsabili di uffici comunali e della segretaria comunale Roberta Ramoino per armonizzare, quanto avevamo previsto, alle esigenze e prassi di altri settori comunali. In questo caso la pandemia non ci ha danneggiato, anzi ci ha dato la possibilità di valutare l’applicabilità del modello che avevamo ideato ai forti stress e alle criticità dell’aumento esponenziale della domanda di assistenza anche per attività non consuete, abbiamo quindi apportato qualche ulteriore miglioria allo strumento amministrativo che stavamo adottando proprio negli ultimi mesi studiando questi problemi».

Continua l’assessore Piardi: «Per l’erogazione di benefici economici, ritenuti idonei a fronteggiare le situazioni di disagio, sono necessarie l’istruttoria e la valutazione preventiva del responsabile dei Servizi Sociali comunali e/o, se trattasi di nuclei con figli minori e/o maggiorenni in carico al Servizio Minori, del responsabile socio pedagogico d’intesa con a coordinatrice dell’A.T.S., il quale attesti la sussistenza del predetto stato di bisogno e che potrà avvalersi, per reperire le informazioni necessarie, della collaborazione anche di altri Uffici comunali (a titolo esemplificativo ma non esaustivo: Uffici Demografici, Tributi, Polizia Locale, Tecnico). Potrà avvalersi di altri Uffici dell’Amministrazione centrale, delle Agenzie Statali, Regione, Provincia ed Enti locali sulla base di convenzioni, accordi o intese temporanee. Il contributo dovrà avere una valenza soprattutto di sostegno all’integrazione per superare il momento del bisogno».

Quindi il riferimento alla situazione reddituale sarà solo uno degli elementi di valutazione, come meglio specifica l’assessore comunale delegato alla Pubblica Istruzione e politiche giovanili Giuseppe Ierace: «Oltre alla dichiarazione ISEE gli operatori dell’Ufficio Servizi Sociali e dell’Uff. Minori acquisiranno una serie di elementi tramite l’utilizzo degli strumenti professionali (colloqui, visite domiciliari, raccordo e confronto con altri servizi, pubblici e privati, che intervengono a vario titolo alla gestione del nucleo….) ai fini di una maggiore e più approfondita comprensione dello stato di bisogno reale del richiedente l’intervento: la dichiarazione ISEE sarà pertanto elemento necessario, ma non sufficiente».

Dal Comune di Vallecrosia tengono a far rilevare che l’accesso ai contributi sarà particolarmente inclusivo anche se il procedimento sarà altrettanto rigoroso, infatti potranno accedere alla domanda per le prestazioni economiche i cittadini italiani anagraficamente residenti nel Comune di Vallecrosia capofila o in un comune dell’Ambito Territoriale Sociale n. 3 comprendente anche quelli di San Biagio della Cima, Soldano e Perinaldo che agiscono in convenzione.

Come potranno altresì accedere a tali interventi i cittadini dell’Unione Europea e gli stranieri extra U.E residenti nel Comuni dell’A.T.S. 3, purché titolari di carta o permesso di soggiorno ad esclusione di altri stranieri facenti parte di progetti di assistenza di base UE o italiani. Inoltre accederanno, per prestazioni di emergenza, anche cittadini non residenti o regolari per interventi eccezionali/una tantum tendenzialmente finalizzati al rientro c/o il proprio Comune di residenza.

E’ un regolamento che prevede un po’ tutte le necessità: da quelle economiche sia dirette che indirette, all’assistenza domiciliare agli anziani e ai disabili, per continuare con i progetti di “buon vicinato e vicinanza solidale”, quelli di inclusione sociale, le borse lavoro per soggetti fragili, il sostegno al pagamento dei canoni di locazione. Vengono poi normati alcuni aspetti come il supporto delle rette nelle case di riposo ai funerali c.d. “di povertà”. In tema di minori viene regolato il servizio educativo domiciliare, l’affido temporaneo, l’inserimento nelle comunità educative, case famiglie e comunità genitore/bambino, i centri estivi, le riduzioni/esenzioni della refezione scolastica.

Ancora l’assessore Giuseppe Ierace precisa in materia di inclusione: «Saranno sempre fatti salvi i contributi economici di pronto intervento immediatamente erogabili dall’assistente sociale e/o dal responsabile del servizio minori (ad esempio a una famiglia manca la possibilità di acquisto del latte in polvere per un neonato e ovviamente non c’è tempo in urgenza per poter istruire un procedimento completo o per valutare se si tratta di un nucleo regolare o privo del permesso di soggiorno) di cui poi però verrà presentata giustificata rendicontazione.  Inoltre ci siamo tenuti aperti la possibilità, per l’applicazione della quantificazione del contributo, anche dei nuovi strumenti di politica perequativa quali il quoziente famiglia e il family impact».

«Una particolare attenzione è stata data alle famiglie in stato di disagio socioeconomico con all’interno la presenza di uno o più figli minori, conclude il sindaco Armando Biasi, in quanto riteniamo che la società potrà progredire solo se le Istituzioni riusciranno a ridurre la forbice economica mettendo le nuove generazione tutte sulla stessa linea di partenza, con pari opportunità di accesso all’istruzione e alla cultura considerata ancora come il maggior ascensore sociale».

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