Il reportage

Percezione della sicurezza a Ventimiglia, parlano i commercianti: «La sera la città si trasforma»

Rea: «Il problema non sono i migranti, ma la loro presenza attira, soggetti che di certo non vengono qui a farsi delle passeggiate»

Ventimiglia. I reati sono calati rispetto allo scorso anno: lo ha sottolineato il prefetto Alberto Intini nel corso del tavolo su ordine, sicurezza e immigrazione che si è riunito a Ventimiglia il 17 novembre scorso. Ma nella città di confine la percezione di insicurezza resta alta, soprattutto la notte.

Furti, anche solo tentati, e danneggiamenti commessi nei confronti di negozi, bar e ristoranti, hanno destabilizzato l’opinione pubblica. Anche se nei giorni scorsi è stato arrestato un 16enne residente a Ventimiglia, ritenuto responsabile di otto colpi (alcuni non riusciti) in altrettanti esercizi commerciali, al momento in città si respira ancora un clima di incertezza e paura.

«Non siamo completamente sicuri, anche perché c’è parecchio via vai di gente che non assicura tranquillità, oltretutto con la chiusura dei commerci alle 18 dopo una certa ora la paura è sempre maggiore – dichiara Diego Romagnone, titolare del Sir Thomas -. Si spera che le forze dell’ordine e chi deve gestire la situazione lo faccia al meglio, perché in questi ultimi tempi la città non è molto sicura. Servono maggiori controlli». D’accordo con il collega anche Alessandro Vaccari, del “Al 6“: «Abbiamo avuto parecchi problemi anche di giorno. Ma alla sera la via si trasforma: quando siamo chiusi sembra un posto malfamato: ti spaventi a camminare». Nel suo locale, in via Hanbury, non ci sono stati tentativi di furto, ma la mattina per terra si trovano cocci di vetro, bottiglie rotte e, a volte, persone che dormono in strada.

«Hanno cercato di entrare anche da me, ma per fortuna non ce l’hanno fatta – dichiara invece Roberto Albanese, titolare del Caffè Cavour -. L’importante è non beccarli sul fatto, perché non stai fermo, reagisci. Servirebbero più controlli la sera».

«La sicurezza è un tema molto importante e delicato e di sicuro non si può imputare nulla al lavoro fatto dalle forze dell’ordine tutte: si vede che il territorio è controllato e presidiato. Ma probabilmente questo non è sufficiente perché sono successi e continuano a succedere degli episodi… credo che non sia solo una questione di percezione di insicurezza da parte dei cittadini». A dirlo è il titolare del bar Canada, nonché consigliere comunale di maggioranza Maurizio Rea, che a differenza di molti, e così come confermato dall’arresto compiuto dalla polizia, difende i migranti, spesso colpevolizzati ingiustamente: «Non è questione principalmente del fatto dei migranti, che sono persone che vanno accolte meglio e aiutate, il problema è che sicuramente la loro presenza attira, questo credo che sia innegabile, soggetti che di certo non vengono qui a farsi delle passeggiate». Il locale di Rea, nei giorni scorsi, è stato oggetto di un tentativo di furto da parte del sedicenne ventimigliese. Quella stessa notte, probabilmente sempre il giovane ladro, ha tentato anche un furto nel vicino Planet Cafè, come conferma il titolare: Fabrizio De Marchi«Hanno provato anche da me ad entrare – dice – la sera che hanno spaccato il Canada. Da me erano già entrati sempre questi ragazzini, sfondando la vetrata. Non trovo giusto che se c’è il coprifuoco, proprio nel centro di Ventimiglia, vengano a provare ad aprire delle attività. Le forze dell’ordine dove sono? Nel pieno centro le pattuglie dovrebbero girare».

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