Le interviste

Sanremo da domani in zona arancione «Più fiducia nell’aiuto di nostro Signore che in quello del Governo»

Bar e ristoranti chiusi, parlano i commercianti

Sanremo. Da domani la Liguria, come si vociferava da giorni, diventerà zona arancione , con bar e ristoranti chiusi tutto il giorno salvo take away e delivery. «Ho più fiducia nell’aiuto di nostro Signore che in quello del Governo», non sembra molto ottimista per il futuro e speranzoso nell’intervento statale Raffaele Martino del ristorante “Nicò” di piazza Bresca, tra gli intervistati del videoservizio di oggi che raccoglie le testimonianze di baristi e ristoratori alla vigilia del nuovo lockdown che coinvolgerà, in particolar modo, le loro attività commerciali.

«Noi non possiamo pagare per Genovaaggiunge Giorgio del bar “Gianna”noi li stiamo aiutando con infermieri e ospedale ma non possiamo pagare per loro».

Andrea Di Baldassarre, presidente cittadino di Confcommercio «Era già nell’aria, si sapeva quello che doveva succedere, la chiusura di certe attività, come le discoteche, sembra non abbia ridotto il contagio. Serve credibilità nei fatti da parte del Governo, e non solo nelle parole».

«La speranza sta quasi finendo – dice Salvatore del ristorante pizzeria “Napulè”inoltre in zona arancione non abbiamo il diritto al rimborso dell’affitto».

«Baristi e ristoratori vengono presi come portatori di Covid, accettiamo e andiamo avanti – commenta ironicamente Ivano del bar “San Sci” – siamo ridotti veramente alla fame».

Di diversi commercianti intervistati, la stragrande maggioranza rimarrà aperta con delivery e take away, tranne Libero del Flipper di corso Mombello «Metterò tutti in cassa integrazione, sperando che arrivino gli aiuti del Governo».

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