La richiesta

Gruppo Pd: «Anche la Regione Liguria si doti di una legge contro il revenge porn»

«Ecco la nostra proposta per sostenere le vittime di questo reato e per promuovere campagne informative e di sensibilizzazione»

Giunta Regione Liguria

Genova. «Anche la Regione Liguria si doti di una legge contro il revenge porn: la diffusione di immagini e video sessualmente espliciti senza consenso». A chiederlo è il Gruppo del Partito Democratico in Regione Liguria.

«Alla fine della scorsa legislatura il Pd aveva presentato una proposta di legge su questo tema, che aveva due obiettivi principali – spiegano gli esponenti del Partito Democratico – Da una parte sostenere le vittime di questo reato, aiutandole anche sotto il profilo del reinserimento lavorativo, dall’altra promuovere una serie di campagne informative e di sensibilizzazione, soprattutto tra i giovani, per contrastare la diffusione di questi comportamenti spregevoli. A causa dell’emergenza Covid-19, però, l’iter della proposta di legge è stato interrotto. E così, con l’inizio di questo nuovo ciclo amministrativo, abbiamo deciso di riproporre quel testo e di portarlo finalmente all’esame dell’aula».

Il tema del revenge porn, purtroppo, continua il Pd «resta di stretta attualità. Se n’è parlato recentemente durante la giornata contro la violenza sulle donne (mercoledì 25 novembre) e nelle scorse settimane, quando la stampa è tornata a parlare della maestra d’asilo di Torino costretta alle dimissioni dalla propria dirigente scolastica, a causa di alcune foto e video privati che il suo ex compagno aveva inviato in alcune chat di amici. Una vicenda che ha portato al rinvio a giudizio della dirigente e delle persone che hanno diffuso le immagini private di questa giovane insegnante, ma che ancora una volta, viste le reazioni ‘social’ e alcuni pessimi dibattiti televisivi e giornalistici, dimostra come la battaglia culturale e civile contro il revenge porn sia ancora tutta da vincere».

Per contrastare questo fenomeno, l’anno scorso, ricorda il Gruppo del PD «il Parlamento italiano ha approvato la legge 69/2019 in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere che classifica le condotte riconducibili al revenge porn come reati, introducendo, con il nuovo articolo 612 ter, pene severissime che contemplano la reclusione da uno e sei anni e multe da 5.000 a 15.000 euro». Ma oltre alle sanzioni serve anche un sostegno concreto alle vittime, che spesso perdono il lavoro, vengono escluse ed emarginate, anche quando vincono le cause in tribunale.

«Le ragazze, quasi sempre adolescenti, che scoprono le loro immagini sulle chat con migliaia di utenti – sottolinea il capogruppo del Partito Democratico ligure Luca Garibaldisubiscono una violenza psicologica che richiede spesso un percorso di assistenza per ritrovare autostima e normalità.

La Regione Liguria, attraverso questa legge, può contribuire a contrastare, insieme alle altre istituzioni e ai soggetti già impegnati a favore delle vittime, il fenomeno del revenge porn, realizzando campagne di informazione e sensibilizzazione e attuando misure per sostenere le vittime nel percorso di reinserimento lavorativo e sociale e per affermare i propri diritti in sede legale.

Ci sono associazioni che si occupano di questi temi e che realizzano progetti importanti, per aiutare le vittime di questo reato. La proposta di legge prevede una dotazione economica iniziale di 75 mila euro, per finanziare questo tipo di sostegni e per promuovere campagne informative nelle scuole e sul territorio. Il revenge porn non si combatte solo con le prese di posizione, ma anche con un massiccio lavoro culturale e con interventi concreti a favore delle vittime».

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