Coronavirus

Digitalizzazione e teleconsulti, al via il nuovo approccio ligure all’integrazione tra ospedale e territorio

«Si tratta di progetti in qualche modo rivoluzionari, cerchiamo di prendere quello che di positivo possiamo trarre dall’emergenza che stiamo attraversando», afferma il governatore Giovanni Toti

Malasanità sanità dottore medico generica

Genova. Telemedicina, collaborazione tra reparti ospedalieri e medici sul territorio, implementazione dei servizi online a disposizione di cittadini e medici: la lotta al Coronavirus in Liguria ha prodotto una risposta organizzativa che sta impegnando tutte le componenti della sanità regionale e sta portando a un’accelerazione dell’innovazione tecnologica al servizio di medici e pazienti.

«Si tratta di progetti in qualche modo rivoluzionari – afferma il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – Cerchiamo di prendere quello che di positivo possiamo trarre dall’emergenza che stiamo attraversando. Voglio ringraziare l’ordine dei medici, i medici di medicina generale, i pediatri e tutto il personale del nostro sistema sanitario, oltre a Liguria Digitale: se questi progetti sono andati in porto è perché ciascuno dei protagonisti coinvolti ha fatto la propria parte anzi, anche qualcosa in più per aiutare la Liguria a superare questa emergenza.

Credo che questi progetti siano in linea anche con le misure che abbiamo già messo in campo per proteggere le persone anziane che devono essere sostenute e aiutate in modo da spostarsi il meno possibile, anche per cambiare il medico di famiglia, riducendo al minimo i rischi e che, in caso di contagio, hanno bisogno di un’assistenza mirata con il supporto del proprio medico affiancato dagli specialisti».

La prima settimana di protocollo condiviso ha portato a oltre 35 telefonate e 20-25 persone seguite dalla clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino. Ben quattro accessi ospedalieri sono stati “fast-track”, ovvero accessi diretti dei pazienti dai medici di famiglia alla clinica di malattie infettive senza passare dal pronto soccorso: è la strada per decongestionare la pressione sui pronto soccorso e dare ai medici un supporto nella gestione clinico terapeutica (e anche psicologica) dei pazienti.

Da quando è stata istituita, la consulenza telefonica infettivologica per i medici di famiglia della provincia di Genova ha ricevuto 135 telefonate in poco più di due settimane, un chiaro segno di gradimento del servizio. I medici di malattie infettive si sono organizzati in turni per garantire il supporto ai medici 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. È un esperimento che parte dal Covid ma non si esaurirà con l’attuale emergenza: potrebbe essere uno strumento utile per la gestione sul territorio di diverse problematiche di cura, non solo legate alle malattie infettive.

La Liguria si è mossa velocemente e con un buon coordinamento fin dalla prima ondata: è del 3 aprile la delibera Alisa di istituzione del gruppo di lavoro per il coordinamento delle cure domiciliari, un gruppo multidisciplinare (medici di medicina generale, specialisti, infettivologi, farmacisti) che ha permesso alla Liguria di essere tra le prime regioni a produrre linee guida per il trattamento domiciliare.

Linee in costante aggiornamento, arrivate oggi alla quinta revisione, con progressivi arricchimenti. Nell’attuale versione oltre agli aggiornamenti terapeutici sono state aggiunte nuove indicazioni sull’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, dell’ossigeno (che grazie a una semplificazione è ora accessibile anche ai pazienti a domicilio); sono stati definiti nuovi criteri di ospedalizzazione e deospedalizzazione; è stato lanciato infine il progetto per la comunicazione in tempo reale tra i medici di medicina generale e gli infettivologi attraverso una piattaforma informatica evoluta.

L’idea è portare l’ospedale a casa del paziente. Il progetto è partito il 13 novembre: nei primi cinque giorni sono state compilate le schede e i diari di 220 pazienti, sono state richieste 20 consulenze e si è arrivati, come detto, ai primi quattro ricoveri fast track.

Grazie ai feedback forniti dai medici sul territorio è stato possibile affrontare alcune criticità e apportare le opportune modifiche e integrazioni al sistema Poliss (Portale ligure socio sanitario, https://poliss.regione.liguria.it/). È possibile da alcuni giorni cambiare la modalità di prenotazione del tampone, ad esempio da tampone domiciliare tramite Gsat a tampone drive-through nel caso il soggetto sia diventato asintomatico.

Il medico inoltre può prenotare direttamente il tampone molecolare dopo che ci sia stato un riscontro di positività al tampone rapido antigenico: capitava molto spesso che nelle liste d’attesa per i tamponi domiciliari Gsat ci fossero persone che non ne avevano più bisogno. Ora si può modificare la tipologia di richiesta, o anche annullare la richiesta nel caso in cui nel frattempo il soggetto sia stato ricoverato: q uesto consentirà di tagliare significativamente la lista di attesa.

I tamponi eseguiti in laboratori privati e accreditati hanno lo stesso valore di quelli eseguiti in strutture pubbliche: saranno le strutture a comunicare gli esiti ai servizi di prevenzione e igiene. È possibile ora per i medici estendere la richiesta di tampone ai congiunti di un sospetto covid: questo semplifica notevolmente il sistema di tracciamento ed evita alle squadre Gsat di andare più volte allo stesso indirizzo con spreco di tempo e risorse.

Il medico potrà chiudere la pratica amministrativa una volta terminato il periodo di quarantena fiduciaria, venendo incontro alle esigenze dei cittadini per il rientro in comunità e al lavoro. È possibile infine per il medico scaricare direttamente dal portale Poliss il certificato Asl in formato pdf.

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