L'impresa

Da Vicenza a Las Palmas de Gran Canaria: il viaggio a piedi di Nicolò Guarrera fa tappa anche a Imperia, Bordighera e Ventimiglia

Il 27enne è arrivato alla fine dell'Europa continentale, concludendo la prima parte del suo viaggio attorno al mondo

Imperia. Il viaggio a piedi di Nicolò Guarrera attorno al mondo ha fatto tappa anche a Imperia, Bordighera e Ventimiglia. Lo ha documentato il 27enne vicentino sul suo profilo Instagram.

Nicolò Guarrera a Bordighera

E’ partito tre mesi fa per il suo giro del mondo a piedi attraverso quattro continenti, in un viaggio di tre anni e mezzo lungo 33 mila chilometri. La sua avventura è iniziata da Vicenza il 9 agosto di quest’anno, poi ha attraversato la Pianura Padana, superato l’Appennino Tosco-Emiliano e percorso la costa ligure fino a giungere al confine francese. Da Ventimiglia è passato in costa azzurra, proseguendo il suo viaggio attraverso la riserva della Camargue ed arrivando a Montpellier, da dove si è incamminato lungo il Canal du Midi, un canale fluviale navigabile che collega mar Mediterraneo ad oceano Atlantico.

Nicolò Guarrera confine Italia-Francia

Dopo averlo costeggiato, si è diretto a sud per raggiungere Lourdes, poi i Pirenei. Qui una delle tappe più dure: a 1600 metri lo coglie una bufera di neve, rendendo l’ascesa verso il passo di Somport ancora più difficile. Nonostante il freddo ed il vento, Nicolò ha raggiunto la Spagna, dove ha percorso il Cammino di Santiago fino a Leon, città che l’ha ospitato durante il suo erasmus universitario. L’ultimo tratto percorso è stata la Via de la Plata, altro cammino della rete di Santiago, che da Leon l’ha portato a Huelva, città dalla quale si è imbarcato per le Canarie, dove attualmente si trova.

Il prossimo passo è trovare una barca che lo porti verso Panama, da dove ricomincerà a camminare verso sud, lungo la costa pacifica dell’America latina, fino a giungere in Cile. La stagione è propizia perché gli Alisei soffiano in direzione occidentale e molte barche a vela intraprendono la traversata proprio dall’arcipelago delle Canarie, da dove anche Cristoforo Colombo si fermò nei suoi viaggi verso le Americhe.

Dal Cile Nicolò si imbarcherà nuovamente, stavolta per l’Australia, che attraverserà da sud a nord tagliando a metà gli spazi sconfinati di terra rossa – l’Outback – che riempiono l’enorme stato australe. Sarà poi la volta dell’Asia, dalla Malaysia alla Thailandia giungendo a Bangkok e da lì in Birmania ed India. Si dirigerà in Bangladesh per poi tornare nel subcontinente indiano, a New Delhi, e successivamente in Pakistan proseguendo lungo la Karakorum Highway, strada che attraversa l’omonima catena montuosa e passa in Cina a 4.700 metri, il punto più alto dell’intera spedizione. Dopo un mese di cammino in Cina sarà la volta del Kirghizistan, dove prenderà la Via della Seta attraverso Samarcanda, Bukhara fino al Turkmenistan, ed Iran. Dall’antica Persia raggiungerà le coste del Mar Caspio attraversando l’Azerbaijan, la Georgia e la Turchia fino a Costantinopoli, dove ritornerà in Europa passando dalla Grecia e poi ancora a piedi, attraverso i Balcani per tornare a Malo.

Nicolò ha attraversato tre stati europei che attualmente versano in difficile situazione. Scegliendo di partire ad agosto, tuttavia, le prime settimane sono state più semplici da affrontare. In particolar modo, Italia e Francia non avevano ancora imposto lockdown, quindi non è stato difficile attraversarle. L’uso della mascherina si imponeva all’arrivo nei centri abitati più grossi, ma adottando queste misure di sicurezza il viaggio è proseguito tranquillamente. Non sono mancati gli incontri, né l’ospitalità da parte di persone incontrate lungo il cammino. La situazione è peggiorata con l’arrivo in Spagna, ad ottobre, ed i primi lockdown locali. Lungo il Cammino di Santiago diverse strutture di ricezione erano chiuse e gli spazi comuni come le cucine non potevano essere utilizzati. Anche così, tuttavia, Nicolò è riuscito a proseguire, alternando le notti negli ostelli rimasti aperti a quelle in tenda, e condividendo con i pellegrini lungo il percorso il tratto di cammino comune. Ad inizio novembre, con il peggiorare della situazione, le tappe sono diventate più lunghe, con l’obiettivo di avvicinarsi al porto di Huelva per lasciare il continente prima di un’eventuale lockdown totale in Spagna. Percorrendo una media di 55km al giorno, Nicolò in due settimane è riuscito a passare da Salamanca a Huelva, imbarcandosi per le Canarie dove è giunto lunedì 16 novembre.

Il viaggio durerà tre anni e mezzo, in un percorso di 33.000 km che Nicolò chiama “Il viaggio da casa a casa”, ispirandosi al periodo del Grand Tour quando giovani ragazzi viaggiavano lungo l’Europa per accrescere le loro conoscenze e tornare in patria per condividerle. Il progetto si chiama PIEROAD, ovvero “Pie” dal piede del dialetto veneto e “Road” la strada internazionale che percorre.

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