Il punto

Coronavirus in Liguria, Toti: «Dati in linea con ultimi giorni, Rt in lieve calo»

«Su 35 decessi solo 5 persone avevano meno di 65 anni, proteggiamo le persone più fragili»

Giovanni Toti

Genova. «Anche oggi i dati ci dicono che siamo sostanzialmente in linea con gli ultimi giorni, con una curva di contagi e una curva di ricoveri sostanzialmente stabili. Siamo in una situazione di grande difficoltà ma questo significa che le misure prese anche prima dell’ultimo Dpcm, prima su Spezia poi su Genova e poi sull’intera regione, dal divieto di assembramento al divieto di vendere alcolici la sera, forse iniziano a produrre qualche beneficio e speriamo facciano invertire la curva, che per il momento cresce meno di quanto ci si potesse aspettare tanto che l’Rt della Liguria è leggermente diminuito rispetto alle scorse settimane. Questo certamente non consola i nostri sanitari impegnati nei pronti soccorsi gremiti di persone. Il mio appello è ad andare in pronto soccorso solo se strettamente necessario evitando comportamenti insensati». Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha fatto il punto questa sera sull’emergenza Covid-19 in Liguria.

«Oggi ci sono 5630 tamponi su 1092 nuovi casi. Genova è probabilmente arrivata al plateau dell’epidemia – ha proseguito il presidente Toti – mentre stanno salendo le province, che sono un po’ in ritardo sul numero dei contagi. In Asl1 sono 163 i positivi, in Asl2 119, in Asl3 636, in Asl4 0, in Asl5 174. Calano leggermente le ospedalizzazioni: sembra un dato positivo ma ci sono alcuni temi da considerare, tra cui il fatto che alcuni pazienti, superata la fase acuta, sono stati spostati nelle strutture territoriali a bassa intensità di cura che abbiamo attivato sul territorio».

In merito ai 35 decessi registrati oggi, e riferiti anche ai giorni scorsi, il presidente Toti rileva che solo 5 persone avevano meno di 65 anni mentre le altre erano più anziane, fino ai 98 anni: «Per questo continuo a ripetere che bisogna tenere al riparo e proteggere le persone più fragili perché il Covid non ha lo stesso effetto su tutti. Una persona sana, senza patologie pregresse ovviamente, sotto i 60 anni passa qualche brutta giornata nella norma ma nel 99 per cento dei casi la supera e torna a casa. Mentre se si contagia mio padre o un vostro familiare anziano ha una seria possibilità di un esito drammatico. Noi stiamo mettendo in campo una serie di misure per proteggere queste persone, dai bonus per utilizzare i taxi ai custodi sociali per la consegna a casa della spesa e delle medicine ma tutti dobbiamo evitare di esporre al rischio chi può avere danni irreparabili, rinunciando magari al pranzo della domenica o ad affidare i nipotini ai nonni. Proteggiamo le persone più fragili, il Covid non ha lo stesso decorso in tutte le persone. Proteggersi dal Covid significa avere meno contatti con le persone. Altrimenti continueremo a leggere un bollettino che è una vera ecatombe dei nostri nonni e questa è la cosa più drammatica dei giorni che stiamo vivendo».

Il presidente Toti ha ricordato che «stiamo lavorando per aumentare i posti letto: al San Martino sarà pronta lunedì la struttura della Croce Rossa con 24 posti letto completamente attrezzati per consentire ai pazienti che arrivano di avere un po’ più di spazio per aspettare di essere visitati mentre all’interno del pronto soccorso è stato installato un sistema per l’erogazione dell’ossigeno senza la necessità delle bombole. Lunedì ci sarà una riunione per aprire due piani del padiglione C dell’ospedale Galliera dove attivare una quarantina di posti letto. Detto questo, il vero tetto non sono gli spazi ma è il personale che è stremato, sta lavorando tantissimo e per questo rivolgo a tutti i sanitari il mio grazie di cuore, sincero e devoto per tutti coloro che sono impegnati in prima linea contro il Covid».

Per quanto riguarda il posizionamento da parte del ministero della Salute della Liguria in zona gialla, il presidente Toti ha aggiunto: «Abbiamo trasmesso tutti i dati a Roma e il ministero, in base al nuovo sistema che prevede la classificazione delle regioni come gialle, arancioni o rosse sulla base di quei dati, ha messo la Liguria in zona gialla. Anche noi avevamo dubbi su questa scelta: so bene qual è la situazione della Liguria, so qual è la situazione dei nostri ospedali e dei pronto soccorso, so quanto soffrono artigiani, commercianti ristoratori e non solo loro, così come so bene quanto soffrono i nostri pronto soccorso e le persone che attendono di farsi visitare. Su quei dati possiamo discutere, aspetto di confrontarmi con il ministro Speranza e sarò grato se lo faremo perché magari insieme riusciremo a prendere le decisioni migliori per il nostro territorio».

«Io non sono contrario se il governo dovesse rivalutare quei dati per chiederci qualche sforzo in più – ha aggiunto Toti – se è per il bene di tutti. Confrontiamoci e parliamone. Io ho sempre protetto le categorie economiche, ho aperto in anticipo assumendomi tutte le responsabilità e sono contrario anche ai miei colleghi quando dicono che la responsabilità è solo del governo che deve decidere da solo. Io voglio decidere insieme al governo per scegliere la cosa migliore e pensare cosa sia bene fare per evitare che i nostri cittadini si ammalino, per aiutare i nostri medici, per salvare il commercio durante il Natale. Ma nessuno si nasconda dietro false e vergognose accuse di inadempienze altrui. Abbiamo tutti i dati per decidere e confrontarci senza timore di assumere scelte difficili con responsabilità. Prendiamo le decisioni migliori, insieme».

In merito alla manifestazione che si è svolta oggi pomeriggio in piazza De Ferrari, il presidente ha poi aggiunto che «erano tutti appiccicati, assembrati. Le manifestazioni si possono fare ma secondo le regole. Io sono pronto a chiudere bar, ristoranti e negozi ma non è tollerabile che persone che non hanno nulla da fare e o passano la giornata nei centri sociali, si assembrino nelle nostre città. Il nostro stato non può chiudere ed essere feroce con coloro che devono abbassare la serranda o che devono tenere i tavoli meno occupati, rispettando le regole e misure di sicurezza e lasciare che le persone che erano oggi in piazza facciano quello che vogliono senza rispettare le regole. È intollerabile», conclude Toti.

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