Ventimiglia, Roja esondato per l’apertura delle dighe in Francia? Sansa: «Accertare eventuali responsabilità»

«La tragedia non si spiega solo con l’incuria nella manutenzione del territorio, la cementificazione o con i cambiamenti climatici»
Ventimiglia. «Quando sono state aperte le dighe francesi sul Roya? È vero che la diga di Casterino è stata aperta anche alle 23,30? Si è agito in ritardo nonostante fosse nota l’allerta meteo? Le autorità italiane sono state tempestivamente informate?
Per evitare che il disastro di Ventimiglia si ripeta occorre che le autorità dei due paesi cooperino più efficacemente a livello di pianificazione, prevenzione e intervento in caso di emergenza». A dichiararlo è il consigliere regionale di opposizione Ferruccio Sansa.
«Tutti noi liguri oggi dobbiamo essere vicini alla città di Ventimiglia – aggiunge – e vogliamo capire cosa sia successo accertando eventuali responsabilità. Bisogna, a cominciare dal Governo, aiutare i cittadini che in queste ore hanno perso tutto».
Tanti i dubbi e gli interrogativi sull’esondazione del Roja che ha allagato il centro cittadino, trasformando le strade in fiumi di fango. «La tragedia non si spiega solo con l’incuria nella manutenzione del territorio, la cementificazione o con i cambiamenti climatici – dichiara Sansa – Sono episodi che tragicamente si ripetono nel tempo e che riguardano la conformazione del territorio e la gestione delle dighe di Breil e Casterino. Bisogna agire subito per aiutare una città che vive di commercio e che in queste ore affronta un’emergenza economica e sociale. Occorre però anche pensare subito a soluzioni che mettano al riparo Ventimiglia nel futuro.Non si può vivere sempre con il terrore del fiume. Siamo vicini ai cittadini di Ventimiglia. Ai volontari che sono accorsi e lavorano nel fango. Questo vuol dire essere comunità: trovarsi insieme nel momento del bisogno. Noi continueremo a seguire l’emergenza del Roya cercando soluzioni concrete. È il nostro impegno».