Il giorno dopo

Ventimiglia alluvionata, Scullino: «E’ un disastro, ma la città risorgerà» fotogallery

Imprenditori in ginocchio: l'esondazione del Roja ha distrutto anni di lavoro e fatica

Ventimiglia. «Ventimiglia è in ginocchio, la mia preoccupazione è per i commercianti e gli imprenditori che hanno perso tutto. Ma noi non ci arrendiamo, la città risorgerà». Ha gli occhi stanchi di chi ha passato una notte in bianco, il sindaco Gaetano Scullino, ma la determinazione e la tenacia ad andare avanti, per aiutare Ventimiglia a risollevarsi dall’ondata di fango che l’ha sommersa, travolgendo auto, scooter, dehors, e spezzando in due uno dei simboli della città: la passerella Sqaurciafichi, che non ha retto all’onda di piena del Roja.

Un incubo quello in cui è sprofondata Ventimiglia, che oggi si è svegliata ricoperta di fango. Via Cavuor, via Repubblica, via Aprosio, via Roma, tutto il lungoroja: è il centro cittadino ad aver subito i danni maggiori. Cantine e negozi sono allagati, così come il mercato coperto, dove dalle prime luci dell’alba i commercianti hanno iniziato a spalare.

Il bilancio è drammatico, anche se fortunatamente i danni sono solo materiali. In altre zone alluvionate, come il vicino Piemonte, si contano anche dei dispersi: «La cosa importante è che i miei concittadini stiano tutti bene – afferma il sindaco -. Tutto il resto lo aggiusteremo, rimboccandoci le maniche». 

«E’ un disastro, una catastrofe», dicono le persone che, ancora incredule, stamani sono scese in strada. Chi ha una pala, chi una scopa, chi una manichetta per aiutare in qualche modo i loro concittadini colpiti dall’esondazione del Roja.Il fiume ha iniziato a ingrossarsi in serata. Ma è stato solo intorno alle 22 che ha iniziato a fare davvero paura. Un cordone di forze dell’ordine ha circondato l’area, allontanando passanti e automobilisti e invitando le persone che avevano parcheggiato le auto nei pressi del fiume a spostarle. Chi non ce l’ha fatta si è trovato le vetture trascinate dal fiume, esondato intorno a mezzanotte. Ma sono decine le auto rimaste letteralmente sommerse dall’acqua: solo nelle prossime ore si avrà un bilancio effettivo dei danni.

«Abbiamo perso tutto – dice una barista di via Roma, in lacrime – E’ tutto da buttare, il magazzino è allagato, non abbiamo più nulla». 

Danni ingenti anche al gattile di via Peglia. Le volontarie hanno fatto il possibile per mettere al sicuro gli animali, ma la piena del Roja ha avuto la meglio: sono decine i gatti annegati e trascinati via dalla corrente. Alcuni animali sono riusciti ad arrampicarsi sulla parte più alta delle cucce, mettendosi in salvo. Ma la situazione è drammatica e si cercano stalli per accogliere i mici finché la situazione non verrà ripristinata.

«Ho 75 anni, e Ventimiglia così non l’ho mai vista». A dirlo è un uomo, che osserva il moncone che resta della passerella Squarciafichi, mentre gli uomini della Protezione Civile cercano di spostare le auto rimaste impantanate nel fango.

A spalare ci sono anche gli amministratori comunali, sia di maggioranza che di minoranza. Insieme, con le maniche rimboccate fin sui gomiti, spostano scooter e puliscono le cantine. Di fermarsi non c’è tempo. Ora è il momento di lavorare.

Nella notte il sindaco ha rischiato di essere trascinato via dall’esondazione del Roja: «Ero in strada, intorno alle 3 – racconta – Cercavo di deviare il traffico, ma c’era un metro e mezzo d’acqua. Sono scivolato, ho perso il cellulare. Ma non è importante. Penso ai miei concittadini in difficoltà».

Non appena ha potuto, Scullino ha chiesto aiuto ai colleghi sindaci. Una risposta è arrivata dal primo cittadino di Sanremo, Alberto Biancheri che ha immediatamente inviato a Ventimiglia due squadre di Rangers e volontari. Ma non basteranno. In città è previsto l’arrivo della colonna mobile della Protezione civile. Mentre i Vigili del Fuoco corrono da una parte all’altra di Ventimiglia, dopo aver lavorato una notte intera per liberare la città dalla morsa del fango.

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