Il caso

Tempesta Alex, trascinato nel Roja materiale esplosivo per innescare valanghe

Rischio di esplosione "minimo", ma presentati è consigliata prudenza

Tenda. Tra i danni provocati dalla tempesta Alex, che si è abbattuta in Costa Azzurra e nell’Imperiese gli scorsi 2 e 3 ottobre, c’è anche la distruzione di un edificio contenente uno stock di materiale esplosivo per innescare valanghe, letteralmente spazzato via dall’esondazione del Roja che a Lac des Mesches, nel territorio di Tenda, ha polverizzato la strada, inghiottendo le scorte di esplosivi e attrezzature di Eric Glemot: incaricato dal dipartimento delle Alpi Marittime di gestire il pericolo valanghe.

Il rischio di esplosione è considerato minimo, ma è bene essere prudenti. Se si dovesse avvistare del materiale, è necessario allertare i soccorsi. In Francia è stato annunciato che l’esplosivo verrà trattato esattamente come si fa quando ci si imbatte in residuati bellici, come ordigni inesplosi: ovvero con l’ausilio degli artificieri. E’ importante non toccare o maneggiare i residui, ma avvisare le forze dell’ordine.

Tra il materiale esplosivo che si potrebbe trovare sul greto del fiume Roja, c’è il nitrato di ammonio. E poi ci sono i detonatori. Ma nonostante tutto, i vigili del fuoco francesi sono stati rassicuranti: «Gli inneschi non sono esplosivi e il materiale è comunque neutralizzato dall’acqua».

 

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