“Ha raggiunto il figlio Marco”. Sanremo piange Renato Gavino, padre del poliziotto morto in Kosovo

7 ottobre 2020 | 17:32
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“Ha raggiunto il figlio Marco”. Sanremo piange Renato Gavino, padre del poliziotto morto in Kosovo

Era il 12 novembre del 1999. L’assistente Gavino stava facendo rientro nella regione dopo un periodo di permanenza in Italia

Sanremo.Ha raggiunto il figlio Marco”. Così recita il manifesto mortuario che annuncia la scomparsa (in tarda ètà) di Renato Gavino.

Era il padre del poliziotto sanremese morto in Kosovo, durante il conflitto tra Nato e Serbia. L’aereo che lo stava riportando nei Balcani si era schiantato sulle montagne vicino a Pristina, capoluogo della regione indipendentista a maggioranza albanese.

L’assistente Gavino stava facendo rientro nella regione dopo un periodo di permanenza in Italia, per riprendere servizio al comando UNMIK, a bordo di un aereo ATR42 della compagnia Si Fly, in uso esclusivo per il personale delle Nazioni Unite WFP, che precipitò nei pressi di Pristina. Nell’impatto persero la vita oltre all’assistente Gavino, altre 24 persone tra membri dell’equipaggio e passeggeri, tutti appartenenti alla missione dell’ONU e a organizzazioni umanitarie.

L’inchiesta dell’ONU e del BEA francese (Ufficio d’inchiesta e d’analisi per la sicurezza aerea civile) concluse che la collisione del volo KSV 3275 con il promontorio a circa 7 miglia dall’aeroporto di Pristina fu dovuto per: il personale militare Inglese, in servizio alla torre di controllo, mancava della disciplina procedurale e di vigilanza per dirigere le manovre di atterraggio in una regione montuosa e con scarsa visibilità; il velivolo veniva mantenuto su una pista aerea in attesa dell’autorizzazione all’atterraggio, ma dimenticato da un controllore militare inglese non addestrato per l’ambiente montano dell’aerodromo e per prevenire il rischio di collisioni con le alture, nel quadro del servizio radar che stava fornendo; all’apertura del aeroporto al traffico civile senza una valutazione anticipata delle condizioni operative o delle condizioni di distribuzione delle informazioni aeronautiche. Inoltre pare che i seguenti fattori contribuirono all’incidente: affaticamento dell’equipaggio che favori un abbassamento di attenzione; il radar anticollisione GPWS (Ground Proximity Warning System) inutilizzabile o scollegato.

La missione di polizia internazionale dell’ONU denominata UNMIK iniziò nel 1999 per fornire una amministrazione della regione ad interim e sostituire le forze di polizia serbe e garantire la sicurezza della popolazione civile. La polizia di stato italiana, per la prima volta dal 1945, partecipò alla missione inviando i suoi primi 40 poliziotti caschi blu tra il 1999 e il 2000 e così via fino al 2008; ricevendo così, per i servizi resi, la medaglia UNMIK “in the Service of Peace” alla bandiera del Corpo.