Il caso

Caos a Vallecrosia per i tamponi drive through: intervengono polizia locale e carabinieri fotogallery

Colonna di 200 auto e assembramenti. Amministratori su tutte le furie: «Città paga per cattiva gestione»

Caos tamponi vallecrosia

Vallecrosia. Duecento auto in coda: via Giovanni XXIII è una colonna di vetture con a bordo i ragazzi delle scuole in attesa di effettuare il tampone drive through effettuato dagli operatori dell’Asl nella piazza dell’ex Mercato dei Fiori di Vallecrosia. E scoppia la polemica.

«Come comune abbiamo dato disponibilità dell’area – spiega il vicesindaco Marilena PiardiEssendo al coperto, riservata, con linea internet per registrare le persone e inviare direttamente i dati, presenza di servizi igienici per gli operatori dell’Asl. Ma  un’organizzazione concordata e scaglionata ad orari, ci siamo trovati un ammassamento di persone anche a piedi e quindi il progetto del drive through viene meno. Inoltre l’Aurelia è intasata e sono dovute intervenire le forze dell’ordine».

L’alluvione dei giorni scorsi ha colpito anche il primo presidio dell’Asl1 per i tamponi, che era stato collocato a Roverino, frazione di Ventimiglia, nel piazzale vicino alla sede della Protezione Civile antistante il cimitero. Vallecrosia ha dato la disponibilità, per accogliere il presidio, ma ora paga il prezzo di una mala-gestione.

Ci sono genitori in coda dalle 7 del mattino: «Dobbiamo andare al lavoro, non è possibile aspettare ore», dicono. L’aumento dei casi di Covid-19 nelle scuole ha influito pesantemente. Sono più di 150 gli alunni in quarantena nel distretto ventimigliese perché a contatto con docenti o compagni risultati positivi. «Non so chi abbia detto ai genitori di presentarsi qui alla stessa ora – dichiara la Piardi -. Non l’Asl, di sicuro, perché nei giorni scorsi la situazione era sotto controllo». 

Alcuni genitori, almeno una quarantina, hanno portato i figli a fare il tampone un giorno in anticipo: «Li capisco, sono spaventati – aggiunge il vicesindaco -. Ma devono capire che alle volte è meglio aspettare qualche giorno, è necessario al virus un tempo di incubazione. E’ importante rispettare gli appuntamenti e non presentarsi in altri orari e date».

A calmare gli animi e allontanare famiglie e ragazzi, che si erano assembrati nei pressi del presidio, sono stati i carabinieri insieme con gli agenti della polizia locale.

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