Il report

Lavoro, mesi bui in Liguria: 25mila occupati in meno rispetto al secondo trimestre 2019

I dati Istat rielaborati dall'Ufficio Economico Cgil Liguria

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Genova. Mesi bui per l’occupazione in Liguria. Nel secondo trimestre del 2020 si contano ben 25.081 occupati in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A scattare la fotografia sullo stato del lavoro nella nostra regione è l’Ufficio Economico Cgil Liguria sulla base degli ultimi dati Istat.

I numeri si riferiscono ai mesi tra aprile e giugno 2020 e coprono il periodo più duro del lockdown. Il calo maggiore ha interessato i lavoratori indipendenti che hanno perso 17.171 unità (- 9,6%) contro un -1,8% dei lavoratori dipendenti che invece ne hanno perse 7.909. Il genere più colpito è stato quello maschile, con un calo del 4,6% sul secondo trimestre 2019 (- 15.935), mentre quello femminile è sceso di 9.146 occupate pari al -3,4%.

Circa i settori produttivi, è allarme per i settori dell’agricoltura, della selvicoltura e della pesca con il 18,3% in meno (- 2.450 lavoratori). In termini assoluti, più colpito è invece il settore dei servizi che perde 13.465 lavoratori (- 2,8%).

Anche l’industria non è stata risparmiata dal lockdown: il settore ha contato il 7,9% di occupati in meno, pari a 9.166 persone. In particolare, più colpito è stato il comparto commercio-turismo (-12.894 occupati; – 8,8%), seguito dall’industria manifatturiera (-7ooo occupati; – 8,5%); e dalle costruzioni (- 2.136 occupati; 6,2%).

Cgil Liguria rileva inoltre che nelle altre attività dei servizi (come quelli sanitari) è stata riscontrata una crescita di quasi 4 mila lavoratori dipendenti a fronte di una decrescita degli indipendenti di 4.554.

Secondo il responsabile territoriale Marco De Silva, tra marzo e maggio 2020 è diminuita la popolazione con 15 anni e più (-0,4%; – 5.576 persone), è diminuita l’occupazione (-4.1%; – 25.081), sono diminuiti i disoccupati (25,8%, sono ora 46.679) e sono diminuite anche le forze di lavoro (-6,1%, sono ora 634.601). Ad aumentare sono stati solo gli inattivi (+5,2%; + 35.762), e in particolare le forze di lavoro potenziali cioè coloro che non cercano ma sarebbero disponibili a lavorare: + 33,4% (+ 15.302).

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